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20160314_103225Quella di stamani a Licata, in contemporanea con diversi altri centri della Sicilia, è soltanto la prima tappa di un lungo cammino intrapreso dalle comunità locali a favore del comparto agricolo. A questa determinazione sono pervenuti i rappresentanti dei Comuni che oggi hanno partecipato alla manifestazione iniziata in via Salso, Piazzale Baldoni, per concludersi in Piazza Progresso, con un comizio nel corso del quale hanno preso la parola i Sindaci e gli esponenti delle Città partecipanti. A prendere la parola sono stati i Sindaci Angelo Cambiano (Licata), Domenico Messinese (Gela), Ciccio La Rosa (Niscemi), Pasquale Amato (Palma di Montechiaro), Emilio Messana (Racalmuto), e gli Assessori Matina (Castrofilippo), Donato (Naro), Messinese (Favara), Gammacurta (Campobello di Licata). Altri Comuni, pur assenti, hanno confermato telefonicamente la loro adesione alla mobilitazione odierna, alla quale hanno, tra gli altri, partecipato anche i Presidenti dei Consigli comunali di Licata, Carmelinda Callea e di Niscemi Luigi Licata, oltre a diversi consiglieri, comunali e all’assessore Falsone pure di Campobello di Licata, e rappresentanti di diverse altre manifestazione agricoltura1categorie economiche. Finito il comizio, i rappresentanti dei Comuni si sono riuniti presso la sala consiliare del Palazzo di Città, dove, nel decidere di proseguire la battaglia a favore del comparto agricolo, hanno concordato già un’altra riunione operativa che domani pomeriggio si terrà a Gela, nel corso della quale verranno stabilite le altre azioni concrete da intraprendere al fine di sollecitare i Governi Regionale, nazionale ed Europeo, ad intervenire concretamente a difesa dei prodotti agricoli e dell’intera economia siciliana.

E’ stato inoltre approvato un documento nel quale si legge: “ritenendo, altresì, inammissibile assitere alla svendita di prodotti agricoli di alta qualità a prezzi irrisori tali da non assicurare la copertura delle spese di produzione e di tenere sul lastrico gli operatori di settore, con conseguenze negative sull’intera economia dei territori interresati; allo scopo di tenere alto il livello di guardia sulle problematiche oggetto dell’odierna manifestazione, e di sensibilizzare e rendere partecipi l’intera collettività, della situazione in cui versa l’intera comparto agricolo siciliano, stabiliscono di indire nuove e più clamorose manifestazioni di protesta, spostando il teatro nei luoghi sedi degli Organi istituzionali competenti, quali Palermo, Roma e Bruxelles, per fare sentire la propria voce e richiamare ulteriormente l’attenzione degli rappresentanti di Governo e Politici da cui dipendono le sorti delle nostre comunità locali e regionali”.