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“Gli avvisi di pagamento Tarsu notificati da Engineering tramite posta privata sono da ritenersi nulli”. A spiegarlo è l’avvocato Davide Lo Presti di Agrigento a seguito di una recente sentenza emessa dalla Commissione tributaria di Agrigento in relazione ad un ricorso presentato da un contribuente licatese patrocinato proprio dal legale agrigentino. “In quella sede – scrive l’avvocato – si è ribadito un importante principio secondo cui le notifiche degli avvisi di accertamento devono obbligatoriamente eseguirsi a mezzo ufficiale giudiziario, messo notificatore autorizzato o tramite poste italiane”. Dov’è stato commesso l’errore da parte della società che gestisce la riscossione dei tributi per conto del Comune? “Nel caso di specie – prosegue l’avvocato Lo Presti – il Comune di Licata ha affidato le notifiche degli avvisi di accertamento Tarsu ad una società di recupero crediti chiamata RTI Engineering Tributi SpA che si è servita di una posta privata con la conseguenza che i Giudici hanno ritenuto inesistente la notifica. In definitiva – conclude Lo Presti – tutti gli accertamenti emessi dal Comune di Licata ed affidati alla RTI Engineering sono da considerarsi inesistenti, e con la conseguenza che instaurando i contenziosi il Comune di Licata dovrà rivedere i propri bilanci venendo meno gli incassi della Tarsu”. Un inghippo non da poco per l’Ente che vedrà evaporare cifre non indifferenti. C’è di più. Gli avvisi di pagamento Tarsu in questione coprono un periodo che va dal 2009 al 2013. Per molti di questi è pertanto maturata la prescrizione e non dovrebbero più essere pagati. Gli altri avvisi – sempre secondo quanto abbiamo appreso dall’avvocato Lo Presti – dovranno essere riformulati e ri-notificati tramite Poste Italiane e non servendosi di agenzie postali private.