Fin dalle prime ore della mattinata però, nella località balneare a metà strada tra Licata e Palma di Montechiaro sono stati creati dei blocchi umani e di mezzi che impediscono alle ruspe dell’impresa Patriarca Salvatore di Comiso di iniziare la loro opera. Tanta tensione ma al momento nessuna demolizione effettuata. La location individuata per dare il via all’opera demolitoria disposta dalla Procura della Repubblica di Agrigento dopo il protocollo d’intesa firmato con Palazzo di Città è quella di Torre di Gaffe dove dovrebbero andare giù 4 immobili acquisiti al patrimonio comunale. La prima casa che dovrebbe essere demolita è situata a pochi metri dal mare e lungo il tragitto sono stati piazzati parecchi mezzi per la cui rimozione ad opera di un carro attrezzi sarà necessario parecchio tempo. I proprietari di questa villetta (come testimoniano le immagini che vi stiamo proponendo) si sono incatenati all’immobile. Notevole l’assembramento di forze dell’ordine. A presidiare Torre di Gaffe, dalle prime ore della giornata Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. A coordinare le operazioni anche tre delegati della Procura della Repubblica che fanno parte del Corpo Forestale. I varchi di accesso alla località balneare sono stati invece bloccati dalla Polizia Municipale.
Torre di Gaffe “bloccata”, al momento nessun abbattimento
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