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impianto terziarioTerziario, dopo l’assegnazione interviene la sezione locale di Cittadinanzattiva.

Non desideriamo interferire con le iniziative che l’amministrazione comunale mette in campo quotidianamente per promuovere la propria azione nei confronti del tessuto economico e sociale della città. Desideriamo però evidenziare come un bando di appalto per l’assegnazione della gestione dell’impianto terziario per la produzione di acqua per uso irriguo, sia stato redatto e assegnato per un ammontare di 16.000 euro. Azione meritoria e opportuna che però porta con se una anomalia: Lo stesso è stato redatto e assegnato in difformità da quanto prevede il relativo decreto ministeriale che recita “Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell’articolo…” Lo stesso all’ art. 12 recita… “Art. 12.—Rapporti tra i titolari degli impianti di recupero e delle reti di distribuzione.

1. Le regioni possono stabilire appositi accordi di programma con i titolari degli impianti di recupero delle acque reflue e i titolari delle reti di distribuzione, anche al fine di prevedere agevolazioni ed incentivazioni al riutilizzo, ai sensi di quanto disposto nell’articolo 26 del decreto legislativo n. 152 del 1999.
2. L’acqua reflua recuperata è conferita dal titolare dell’impianto di recupero al titolare della rete di distribuzione, senza oneri a carico di quest’ultimo……”
Se questo è il testo del decreto ministeriale, non vi è dubbio alcuno che il bando per l’appalto che parte a base d’asta di 14.000 euro e l’assegnazione a 16.000 euro, non è in accordo con quanto la norma prevede. Tutto ciò in un momento in cui gli agricoltori del resto della provincia stanno conducendo una battaglia per evitare l’aumento del costo per metro cubo di acqua da 16 a 19 centesimi erogata loro dai Consorzi. Ci chiediamo: a quanto dovrà venire a costare l’acqua agli agricoltori di Licata se, oltre alle 16.000 euro, dovranno sostenere i costi per la manutenzione dell’ impianto, i costi per le analisi, i costi per l’energia occorrente per il dispacciamento, i costi per l’impiantistica ecc. ecc.? Ci rendiamo conto che le casse comunali non godono buona salute e non possono sostenere le anticipazioni per la gestione dell’impianto, ma considerato che l’ impianto è fermo dall’ottobre del 2013, reputiamo che si sarebbe potuto tentare un accordo di programma con la Regione, così come prevede la norma.

Maria Grazia Cimino

Tony Licata