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Guardia Costiera 1Guardia Costiera, Carabinieri, Polizia municipale, Guardia di Finanza e i medici del servizio veterinario, stanno dando vita a una lotta senza quartiere al fenomeno della vendita ambulante abusiva di pescato su tutto il territorio licatese con uscite congiunte a cadenza quotidiana. Praticamente a ogni ora del giorno, pattuglie congiunte delle forze di polizia perlustrano il territorio licatese al fine di stroncare definitivamente il fenomeno e dare al cittadino un segnale forte di presenza e di vicinanza. Il primo bilancio di questa intensa attività di controllo parla di numerosi sequestri di pescato, sanzioni amministrative elevate per diverse migliaia di euro, confische di mezzi e denunce alla Procura della Repubblica di Agrigento. E la morsa non si allenterà tanto facilmente, anche a giudicare dalla dura nota diffusa nel comunicato stampa emesso dalla Capitaneria di Porto licatese. “Non si può e non si deve più tollerare che al fianco di pescherie e rivenditori regolari, che osservano le regole e pagano le tasse – si legge nel comunicato messo dall’ufficio di via Libotti – esistano fenomeni di illegalità così diffusi alla luce del sole e davanti agli occhi di tutti. Al di là dell’etica e del rispetto delle norme, non si può permettere che la salute pubblica del cittadino venga messa continuamente a repentaglio dalla vendita di pescato su strade e marciapiede della città, in barba ad ogni controllo medico, del rispetto delle norme igienico sanitarie e di rintracciabilità dei prodotti ittici”. Durante le operazioni congiunte sono stati registrati anche diversi casi di pesce reiteratamente scongelato e venduto come fresco su carretti e mezzi fatiscenti, senza alcuna licenza di vendita e nella più completa evasione fiscale. Ma non sono solo gli ambulanti ad aver ricevuto multe e contestazioni. Nel mirino delle verifiche messe in atto dalle forze dell’ordine sono finiti anche ristoranti, mezzi di trasporto e acquirenti al dettaglio.