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Stazione di sollevamento Carrubbella santa ZitaRiceviamo e pubblichiamo una nota di Angelo Vincenti sulla condizione di abbandono in cui versano le stazioni di sollevamento presenti sul territorio comunale.

Alcuni anni fa denunciai l’incuria e il totale stato di abbandono in cui versavano le stazioni di sollevamento lungo il nostro litorale. Ricordo a quanti non capiscono di ciò che sto parlando che si tratta di quelle casette tanto carine inserite “armonicamente”  nel territorio, che sono costate alle tasche dei licatesi diversi miliardi delle vecchie lire. Questi impianti dovevano risolvere il problema degli scarichi fogliari di ville e case di campagna e avrebbero consentito il trasferimento del liquame all’interno del centro urbano fino ad arrivare al depuratore. Un impianto mai entrato in funzione per le gravi anomalie progettuali che rappresenta l’ennesimo castello di sabbia voluto da amministratori, funzionari e politici, sicuramente poco raccomandabili. Un progetto nato male e finito peggio, un territorio deturpato e violentato da condotte che non vedranno mai un litro di liquido. Con la nota-denuncia di allora chiesi pubblicamente a chi competeva il controllo e la sicurezza di questi impianti, ma nessuno, né politici, né tecnici e tantomeno organi di controllo intervennero. Ci fu un silenzio tombale. Oggi continua lo scempio, gruppi elettrogeni giganteschi spariti, cavi elettrici e pannelli trafugati e pericolosi tombini lasciati aperti con tutti i rischi che ne derivano. Chiedo per l’ennesima volta un intervento degli organi competenti per eliminare i pericoli e per verificare, qualora sussistano, le responsabilità derivanti dall’abbandono di detti impianti.

Angelo Vincenti