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Palazzo di Città (2)Quello eletto a giugno sarà il quinto sindaco scelto direttamente dai licatesi. Il primo è stato Ernesto Licata che superò al ballottaggio Giovanni Saito. Più volte sindaco della città, il dottore Saito vince quattro anni dopo, nel 1998, a spese del docente universitario Giacomo Mulè. Nel 2003 è la volta di Angelo Biondi che si impone, sempre nel turno di ballottaggio, su Gioacchino Mangiaracina, vicesindaco uscente della giunta Saito, della quale faceva parte anche l’attuale assessore al bilancio Salvatore Avanzato. Nel 2008 a contendersi la carica di primo cittadino sono Angelo Balsamo, largamente premiato al primo turno, e Angelo Graci che ribalta il risultato al secondo. All’ultima competizione per l’elezione del sindaco ha partecipato Domenico Falzone, giunto terzo e oggi di nuovo in corsa con uno dei soli tre partiti, l’Udc, presenti in questa tornata elettorale. Gli altri due sono il Pd e il Pid Cantiere popolare. Tutti confusi, e quasi invisibili, tra una miriade di liste civiche. E ha partecipato, per limitarci a quelli che hanno preso un discreto consenso, anche Carmelo Pullara, il manager della sanità che oggi sostiene con una sua ben nutrita lista Angelo Balsamo. Nel 2008 si è registrato il più alto numero di candidati sindaco: ben sette. E forse il più alto numero di astenuti al ballottaggio: undicimila voti in meno rispetto al primo turno. Prima del 1994, il sindaco veniva eletto dal consiglio comunale. Sostenuto da maggioranze politiche pronte a votarlo così come a sfiduciarlo dopo poco tempo. Cosa che si è verificata spesso, con il precedente sistema elettorale, creando a Licata instabilità politica e amministrativa. Come abbiamo detto, il dottor Giovanni Saito è stato l’uomo politico licatese che ha maggiormente ricoperto la carica di primo cittadino. L’unico a essere votato con il vecchio e con il nuovo sistema elettorale e uno dei tanti democristiani che hanno governato Licata dal dopoguerra a oggi. Pochi sono stati i sindaci socialisti e comunisti e poche anche le amministrazioni di sinistra. Segno di un chiaro, costante nel tempo, orientamento politico della città che ha sempre affidato alla vecchia Democrazia cristiana e agli alleati delle coalizioni di centrosinistra  o del pentapartito la maggioranza dei propri voti.