Festeggiamenti patronali, un intervento di Angelo Vincenti.
Qualcuno dirà che sono il solito rompipalle ma è necessario che qualcuno evidenzi, per evitare errori futuri, le cose che non vanno e in questo caso parliamo della ormai passata festa del nostro Santo Patrono. Purtroppo tante cose sono cambiate, non ci sono gli uomini di una volta, non ci sono l’educazione e il rispetto che garantivano in un certo senso anche il normale svolgimento della processione e soprattutto sono cambiate le norme che regolano le stesse. Ieri si è assistito a scene che mortificano e sminuiscono il valore stesso della festa in onore di Sant’Angelo, orde selvagge che oltre a inneggiare inni inadeguati, tutto hanno fatto tranne che a sgombrare le strade garantendo la sicurezza del trasporto del Santo. Naturalmente va fatta la dovuta distinzione tra chi continua a farlo con spirito di devozione e chi approfitta della situazione per sfogare i propri istinti bestiali dove alcol, e non solo alcol, hanno preso il sopravvento. Ho notizie di persone che hanno ricorso ai sanitari.
Naturalmente resta fuori da tutta questa situazione l’associazione Pro Sant’Angelo che da anni organizza l’evento e che con non pochi sacrifici e grandi responsabilità gestisce la processione, ma è necessario che qualcosa cambi, la marea di giovani che precede il Santo non può più essere lasciata libera di fare ciò che vuole e rovinare secoli di storia. Così come abbiamo fatto tanti anni fa costituendo l’associazione garantendo ordine e sicurezza, bisogna intervenire su questo che oggi, in virtù delle nuove norme, potrebbe veramente mettere a rischio le processioni. Credo che anche nelle vie di fuga ci siano stati problemi e l’ultima corsa purtroppo ha evidenziato l’importanza che la via D’annunzio da sempre sfogo dei ragazzi che aprono la strada alla corsa, era completamente chiusa e questo ha creato gravissimi problemi all’ingresso della chiesa.
Una nota dolente riguarda anche la chiesa, a memoria d’uomo non ricordo l’uscita e l’entrata di Sant’Angelo dal Santuario in religioso silenzio, nessun tocco di campane a festa, capisco i fuochi d’artificio che per mancanza di fondi non sono stati fatti, ma per le campane bastavano le mani di qualche buon samaritano.
Credo sia giunto il momento di intervenire e apportare le necessarie modifiche al fine di garantirne la continuità negli anni a venire e non possiamo permette che per pochi idioti la storia e le tradizioni della nostra città siano cancellate.
Angelo Vincenti