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Alotto lilloIl sindaco Pasquale Amato ha voluto spiegare in una conferenza stampa il perché della sostituzione dell’ assessore Vincenzo Salerno, le cui deleghe sono state almeno per il momento trattenute dal primo cittadino con l’eccezione dell’agricoltura, con il consigliere comunale, Calogero Alotto, che manterrà il ruolo di consigliere, cui sono state affidate le deleghe all’agricoltura, alle manutenzioni, ai servizi ambientali esterni e ai tributi.

Alla base del cambio c’è la necessità di intervenire con decisione in tre rilevanti settori. Innanzitutto, c’è da raggiungere l’obiettivo di ottimizzare le risorse nel settore delle manutenzioni delle strade e del verde pubblico, il cui servizio attualmente “ è al di sotto di una soglia di accettabilità sia per mancanza di produzione che per carenza d’impegno”, dato che fin qui c’è stata “un’inadeguata capacità di controllo e organizzazione del personale”. Si punterà anche ad assicurare maggior presenza nelle attività periferiche, “a fronte dell’imbellente servizio di raccolta differenziata che accentuerà il bisogno di tale presenza”. Altro settore su cui necessita un cambio si passo è quello dei tributi, dove sarà necessario “effettuare un controllo puntuale su tutte le attività, cosa che ad oggi non è stato possibile”.

La ragione principale, tuttavia, che ha spinto verso la nomina di Alotto è la necessità di dare centralità al settore produttivo locale primario, qual è l’agricoltura, che “negli ultimi 50 anni non ha mai ricevuto le dovute attenzioni”. Su questo fronte la prima azione che sarà intrapresa dal nuovo assessore sarà quella di sollecitare il consorzio di bonifica per l’irrigazione dei terreni agricoli attraverso le acque invasate nella diga Furore e in quella di San Giovanni. Per raggiungere questi  obiettivi, data la composizione numerica vincolante della giunta, è stato necessario revocare l’incarico all’assessore Vincenzo Salerno, ringraziato dal sindaco per il lavoro svolto, la cui perdita “porterà dei disagi” che si sperano di poter colmare, almeno in parte, attraverso una ridistribuzione interna del personale.