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Si è svolto il programmato vertice tra le organizzazioni di categoria organizzatrici della manifestazione per dire noi ai rifiuti e il commissario Brandara. Ecco il resoconto.

Nel 2017 il costo per il servizio di gestione dei rifiuti, a Licata, ammonta a oltre sette milioni di euro, un milione in più rispetto all’anno precedente. Nel 2018 i cittadini licatesi si vedranno spalmati questi costi supplementari sulla bolletta della Tari. A Fronte di un servizio di gestione dei rifiuti che definire pessimo è solo un eufemismo, i contribuenti licatesi dovranno mettersi la mano in tasca e pagare ulteriormente per le inefficienze di chi è preposto a gestire un servizio fondamentale per la popolazione.
La sconfortante circostanza è emersa nel corso dell’incontro tenutosi ieri a Palazzo di città, tra il commissario Maria Grazia Brandara e gli organizzatori del Sit In di protesta della scorsa settimana.
Erano presenti all’incontro, oltre al Commissario affiancato dalla dott.ssa Giovanna Incorvaia, Giuseppe Patti e Mirko La Giglia della Cna Turismo, Giovanni Morello della Fipe, Francesco Gallì dell’associazione B&B, Totò Di Mino in rappresentanza della Confcommercio, Giuseppe Sorprendente, presidente del comitato di quartiere Montecatini.
La città vive ormai una emergenza rifiuti diventata quasi endemica e che potrebbe nuovamente acuirsi nelle prossime settimane, i fratelli Catanzaro, gestori della discarica di Siculiana, hanno intimato l’alt agli autocompattatori provenienti da Licata se il comune non provvederà a saldare le spettanze pendenti.
Anche questa notizia è stata diffusa dal Commissario Brandara nel corso dell’incontro.
Difficilmente percorribili anche le strade proposte dalle organizzazioni di categoria per gestire l’emergenza in attesa che, il prossimo autunno venga espletata la gara per l’affidamento per sette anni del servizio dei rifiuti.
“Dopo essermi confrontata con gli uffici competenti – ha dichiarato la Brandara nel corso della riunione – posso dire che la legge non permette la realizzazione di aree di stoccaggio temporanee a meno che a gestirle non siano società autorizzate, e per un periodo non superiore a 48 ore. I costi sono proibitivi e graverebbero, ancora una volta, sulle spalle dei cittadini”.
Slitterà anche l’avvio del servizio di raccolta differenziata nelle utenze non domestiche, il cui avvio era annunciato per il 31 marzo. Per far partire il servizio l’amministrazione comunale anticiperà somme per 470 mila euro.
Le richieste delle organizzazioni sindacali si è quindi spostata sul ritiro dei rifiuti ingombranti, sospeso ormai da mesi, e sulle opere di discerbatura delle strade cittadine. Per entrambi i casi, il commissario ha preso impegni precisi. In particolare, nel caso dei rifiuti ingombranti, ha mostrato una diffida all’APEA (società che attualmente gestisce la raccolta) affinchè venga ripreso il servizio al più presto. Attualmente è sospeso, sia il servizio di ritiro a domicilio, che la presa in consegna presso quella che era la piattaforma ecologica di Piano Bugiades.
“Abbiamo ribadito al Commissario – dicono in coro gli organizzatori della manifestazione di protesta – che la città è ormai stanca della situazione e che la settimana scorsa a malapena siamo riusciti a garantire che la protesta rimanesse pacifica, seppur da più parti avessimo ricevuto sollecitazione per prese di posizione più radicali”.
Infine si è parlato di un’iniziativa di sensibilizzazione sociale che dovrebbe essere programmata da alcuni comitati di cittadini insieme al comune per dare un segnale alla città ma anche alle istituzioni regionali, in merito alla volontà di ripulire autonomamente parti della città come ad esempio la zona Playa. A tal proposito è stato formato un gruppo di lavoro congiunto per la programmazione dell’evento subito dopo la Pasqua.
Lo scenario in vista della prossima stagione estiva, in mancanza di interventi straordinari da parte della Regione è altamente sconfortante, per cittadini e imprese.