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2014-06-04 10.39.58Delle problematiche connesse al grave fenomeno del randagismo registrato in città, ma soprattutto dell’individuazione di iniziative atte ad alleviare le varie situazioni di disagio, si è parlato nel corso di una conferenza di servizio indetta dal vicesindaco, Angelo Cambiano. All’incontro, che si è tenuto al Palazzo di Città, oltre al vicesindaco che l’ha presieduto, hanno partecipato il dottor Minardi dirigente del Commissariato di Ps, accompagnato dall’ispettore Amoroso, il maresciallo Mastrosimone, vice comandante della Stazione dei Carabinieri, l’ispettore Zarbo del Corpo Forestale, la d.ssa Mangione, responsabile dell’ufficio di igiene e salute pubblica, l’assessore comunale alla sanità, La Carrubba, il dirigente del dipartimento Urbanistica e gestione del territorio, Ortega, il responsabile della gestione del canile comunale Rinascente, e il geom. Cassaro del dipartimento urbanistica. Dopo un’attenta analisi del fenomeno del randagismo e dell’individuazione della cause che lo hanno determinato, al punto da causare la presenza di qualcosa come oltre 1.200 cani randagi nei territori comunali di Licata e Palma di Montechiaro, a fronte di un canile che non può ospitare più di 54 cani, si è giunti alla conclusione di intervenire su più fronti quali: la realizzazione di una nuova strutture, che possa fungere da canile rifugio e canile sanitario, idoneo ad ospitare sino a 250 cani; lanciare, sin da subito, una campagna di sensibilizzazione per l’adozione di cani abbandonati, con la partecipazione attiva sia degli enti preposti alla vigilanza sia delle associazioni animalistiche; incentivare l’attività di controllo al fine di munire tutti i cani appartenenti a privati di microchip, così come previsto dalla normativa vigente; avviare una campagna di sterilizzazione dei cani dei  privati, cercando di invogliarli ad intervenire mediante la sottoscrizione di apposita convenzione con i veterinari in modo da abbattere i costi che gravano sui singoli proprietari.