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carmelo pullaraRiceviamo una nota del dottore Carmelo Pullara, candidato alle prossime elezioni regionali, sulla sanità siciliana.

Ero già intervenuto sull’antimafia di facciata, definendola parolaia, e oggi intendo parlare di un chiaro esempio “di finta antimafia” che, a nome della legalità, tenta di liberarsi degli avversari politici o di coloro i quali semplicemente “dissentono” nel pensiero e nei fatti. Gli uomini dell’antimafia parolaia usano aggressioni mediatiche o peggio ancora giudiziarie trovando, per fortuna e sempre meno spesso, uomini delle istituzioni compiacenti e complici di un disegno volto all’eliminazione dell’avversario politico o del semplice dissenziente.

Oggi il quotidiano “La Repubblica”, cronaca di Palermo, riporta delle notizie sul cosiddetto “caso delle assicurazioni nella Sanità” che fu motivo di un attacco violentissimo, rivolto alla mia persona, da parte del Governatore Crocetta e dei piccoli personaggi cui si circondava e a cui affidò il compito di infierire.
Consequenzialmente risposi non solo mediaticamente ma soprattutto con accurati esposti alla Procura della Repubblica di Palermo ed alla Procura Regionale della Corte dei Conti. Il Governatore, oggi per fortuna al capolinea, con a fianco i suoi fedeli scudieri, decise di non nominarmi Direttore Generale, pur essendo stato valutato, per ben tre anni di fila di mandato, in qualità di Commissario Generale dell’Arnas Civico di Palermo “Primo in Sicilia” con una pagella in positivo pari al 95% (Valutazione Agenas – Ministero della Salute e valutazione VI Commissione Sanità all’ARS). Da non sottovalutare altresì il fatto che rientrassi, a seguito di apposita prova selettiva e dunque di diritto, tra i circa 70 idonei a rivestire la carica di Direttore Generale. Cosa avrebbero potuto fare per eliminare l’avversario politico che aveva tutti i requisiti di capacità tecnici e curriculari, per rivestire una carica così importante nella sanità?
Di fatto, dopo l’attacco di cui sopra, non poterono fare altro che non nominarmi, anche se il disegno forse prevedeva una ricaduta più pesante. Ma ebbero di fronte un uomo libero che non ebbe paura di contrapporsi “all’antimafia parolaia”….
Successivamente decisi di rifiutare posti di minore prestigio, pagando prezzi economici e di carriera non indifferenti, consapevole che se li avessi accettati sarei stato omologato a tutti coloro i quali cercano la poltrona a qualsiasi costo ed a scapito della propria dignità.

Le scelte che compì Crocetta da quel giorno in poi hanno avuto ricadute devastanti sul nostro presente: il quotidiano di oggi mette in luce il buco nel bilancio regionale e nei bilanci delle aziende sanitarie. L’attacco che mi coinvolse, infatti, con la conseguente revoca dell’assicurazione (dal 01/07/2014) per scelta esplicita crocettiana, ha provocato oggi un passivo di oltre 60 milioni di euro! Soldi che, neanche a dirlo, sarebbero serviti per assunzioni, acquisto di attrezzature, cura dei malati etc. etc…Dopo questo disastro mi fa rabbia che a pagare adesso dovranno essere i governi che verranno e mi fa rabbia che a pagare non sia lo stesso che ha commesso il danno.

Ora quelli a seguire saranno i giorni della verità, perché da sempre, il tempo è galantuomo. I beceri e falsi moralisti prima o poi fanno la fine che meritano e i corretti col tempo hanno le risposte che meritano. Spero che la Procura della Repubblica e quella della Corte dei Conti vadano avanti per una giustizia vera e sostanziale. Altro che antimafia parolaia, ci vuole il silenzio del lavoro e della dignità! Quello che mi ha contraddistinto in questi anni.

Per questo ho deciso di spendermi per la mia comunità, cercando di cambiare un sistema dal di dentro, al fine di assicurare alle persone per bene e silenti un urlo di gloria per una terra che merita tanto come le persone che la abitano.
Carmelo Pullara