Colpo alla pesca da frodo della Capitaneria di Porto. La nuova motovedetta appena data in dotazione all’Ufficio Circondariale marittimo di via Libotti, la CP 771, unitamente ad una pattuglia a terra, ha contribuito al sequestro circa 1000 metri di rete da posta abusiva calata illegalmente nelle acque del porto di Licata, a bordo di un’imbarcazione da diporto intenta a rientrare dalla battuta illegale di pesca.
Contestualmente, gli uomini della Guardia Costiera hanno sorpreso nel tentativo di sfuggire ai controlli, un licatese, pescatore abusivo di ricci, con una cassa piena di circa 1000 esemplari di ricci di mare.
Oltre 6000 euro di verbale amministrativo sono stati elevati ai contravventori, mentre le reti illegali e le attrezzature sono state sottoposte a sequestro. Il pescato è stato ritenuto non idoneo al consumo umano dal servizio veterinario di Licata, mentre i ricci, ancora vivi, sono stati rigettati in mare.
“La pesca del riccio di mare – fanno sapere dalla Capitaneria è assolutamente vietata per legge nei mesi di maggio e giugno. Inarrestabile, invece, sembra essere la piaga delle reti da posta abusive calate nel porto. Nei prossimi giorni seguirà un giro di vite sui sequestri delle reti non regolari e sulla pesca illegale”.