Il “Megafono” di Licata ritiene doveroso reiterare l’invito rivolto a suo tempo all’amministrazione comunale locale per richiedere la sospensione del canone di depurazione dalle fatture che il gestore unico del Servizio Idrico Integrato emette a carico dei cittadini-utenti di Licata. Al di là della infelice classificazione dell’effetto del nostro precedente comunicato definito “politico-mediatico”e “fuorviante”, pensiamo che sia difficile poter immaginare che qualcuno, nello specifico il vice sindaco, possa fare chiarezza su argomenti per lui non conosciuti. La richiesta del movimento il Megafono trae origine dalla 13/09 articolo 8 sexies comma 1.1 che contestualmente recita: “gli oneri….costituiscono una componente vincolata dalla tariffa del servizio idrico integrato che concorre alla determinazione del corrispettivo dovuto dall’utente. Detta componente è pertanto dovuta al gestore dall’utenza, nei casi in cui manchino gli impianti di depurazione o questi siano temporaneamente inattivi, a decorrere dall’anno dell’inizio delle procedure di affidamento…o di completamento delle opere necessarie all’attivazione del servizio di depurazione purchè alle stesse si proceda nel rispetto dei tempi programmati”. Avendo chiaro quanto sopra, come può il vice sindaco asserire che l’ipotesi di non pagamento è “espressamente esclusa” da un articolo di una legge la 152, di oltre 3 anni prima? Reiteriamo la richiesta, anche a fronte del fatto che il gestore aveva ipotizzato in 2 mesi il tempo occorrente per la soluzione del problema ed invece ne sono trascorsi 2,5 ed ancora nulla si sa. Ci chiediamo inoltre, se tra gli “impegnativi lavori di ristrutturazione” è prevista anche la realizzazione della condotta sottomarina, atteso che essa consentirà di spedire lo scarico non alla foce del fiume, ma a distanza. Ma se il depuratore continuerà a funzionare “non correttamente”, cosa scaricheremo al largo?
Il presidente – Calogero Malfitano