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forza italiaRiceviamo e pubblichiamo.

Basta un semplice impegno alle ultime Europee per appropriarsi abusivamente del simbolo e della bandiera del partito di Berlusconi, il nostro partito?

Chi firma il presente documento politico milita in Forza Italia sin dal 1994. Ed ha tutto il diritto di rappresentarla localmente. Di rappresentarla per storia, tradizione e per numero di voti. E basta guardare, senza andare indietro nel tempo, le preferenze delle elezioni del 25 maggio.

Non basta eleggere un coordinamento locale, peraltro da nessuno riconosciuto né a Licata né ad Agrigento né a Palermo, per diventare dirigenti politici legittimati e scrivere manifesti a nome di tutti contro l’avvocato Angelo Balsamo, primo sindaco eletto nella storia della città senza bisogno di ricorrere al turno di ballottaggio.

Conseguentemente prendiamo le distanze dal manifesto diffuso da presunti ma non riconosciuti rappresentanti di Forza Italia e ne sconfessiamo pubblicamente il contenuto. Allo stesso tempo, invitiamo il coordinamento regionale a fare altrettanto e a disconoscere l’autoreferenziale coordinamento del partito a Licata.

Posizione, la nostra, condivisa e sostenuta dall’on. Salvatore Iacolino, europarlamentare e nostro riferimento politico.

Nello stesso tempo condanniamo ogni forma di speculazione politica, messa in atto da chi non ha titoli per parlare di “dimissioni” e di “coerenza”, né per rappresentare la cultura liberale e garantista di Forza Italia, e ribadiamo il nostro pieno sostegno politico e morale all’avvocato Angelo Balsamo.

Di quale coerenza e senso di responsabilità parlano questi signori che hanno amministrato Licata quasi per cinque anni senza il consiglio comunale? Si è forse dimesso il loro sindaco quando ha avuto problemi con la giustizia?

E allora, cerchiamo di essere seri, di smetterla con la sterile contrapposizione, più personale che politica, e di fare tutti insieme gli interessi della città che ha bisogno di un gioco di squadra al quale noi, assieme all’on. Iacolino, non ci sottrarremo.

Gaetano Callea

Giuseppe Santamaria

Totò Gambino