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I 16 consiglieri comunali che hanno deciso di presentare la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Angelo Cambiano (che domani terrà una conferenza stampa alle 10 a Palazzo di Città) spiegano i perchè della loro scelta.

In politica come nella vita ci sono momenti in cui si è chiamati a scelte difficili e di responsabilità. In un’estate torrida, che riesce ad affievolire ogni impeto tranne la voglia di andare al mare, Licata, attraverso il Consiglio Comunale, è chiamata ad una scelta obbligata: mettere punto ad una amministrazione fallimentare. L’amministrazione di Angelo Cambiano, che in due anni non ha prodotto nulla, se non chiacchiere e polemiche. Il suo fallimento è sotto gli occhi di tutti e nulla ha a che vedere con il capitolo demolizioni, una responsabilità di fronte alla quale il Sindaco difficilmente poteva tirarsi indietro. Su questo fronte, al contrario, ci preme riconfermare la piena solidarietà a Cambiano, al quale non mancherà il nostro pieno sostegno anche fuori dal contesto istituzionale. I perchè della sfiducia sono molteplici ed hanno origine nell’atteggiamento di Cambiano immediatamente successivo alla sua elezione. Da rappresentante di un gruppo, Angelo Cambiano, si è trasformato in uomo solo al comando escludendo chiunque dal processo decisionale se non “Yes Men” disposti a subire la sua ira e i suoi diktat. Queste non sono illazioni, ma le verità racchiuse nei comunicati dei ben nove assessori che hanno abbandonato Cambiano nel suo percorso (Gagliano, Licata d’Andrea, Triglia, Sambito, Xerra, Montana, Ripellino, Damanti, Scozzari). Un assessore ogni due mesi, un’anomalia sotto gli occhi di tutti capace di destabilizzare qualsiasi percorso amministrativo.

Un atteggiamento che ha avuto un riverbero negativo su tutto il Consiglio Comunale continuamente mortificato sia dalle sue parole, ma anche dalle scelte del Sindaco che con puntualità svizzera ha sottoposto all’organo elettivo le proposte di delibera della maggior parte dei consiglieri sempre oltre i termini consentiti dalla legge. Una tra tutte quella sull’esternalizzazione del servizio rifiuti. Scelta scellerata questa da parte di Cambiano, che ancora oggi ci costringe a dover pagare un servizio di raccolta e smaltimento rifiuti totalmente fallimentare. Nessun segnale di uscita dalla Dedalo (annunciata, ma mai attutata), nessun cenno di raccolta differenziata ma solamente il continuo ritardo nel servizio di raccolta ed un continuo accumularsi di piramidi di rifiuti pronte per accogliere i nostri turisti. Possibile far peggio? Appare difficile. Senza contare i ritardi della macchina amministrativa comunale, nonchè l’incapacità di proteggere i bisogni dei nostri malati, dato che l’ospedale pare avviato verso la chiusura.

Un commissario, traghettatore verso un’elezione che si spera possa dare un’amministrazione solida alla città assente da più di 10 anni, quantomeno potrebbe concentrarsi di più sull’ordinaria amministrazione piuttosto che incaponirsi e intestardirsi sulle proprie idee contro tutto e tutti. Per Licata l’esperienza degli uomini soli al comando, a nostro parere, deve cessare. Bisogna porre fine la follia di un’amministrazione a cui i commercianti del centro non possono nemmeno chiedere, attraverso i Consiglieri d’opposizione, di posticipare di due ore l’inizio della ZTL. Essendo tacciati per questo di far politica contro il Sindaco, abilissimo a farsi vittima anche quando il motivo non esiste. Su queste questioni saremmo curiosi di conoscere il parere dei consiglieri di Area Rinnovamento, un gruppo di sostenitori della prima ora del Sindaco Angelo Cambiano mai veramente considerati pur essendo stati rappresentati in Giunta dall’Assesore Damanti, anch’egli transfugo perchè stanco delle continue mortificazioni ricevute. Cosa farà il gruppo di Peppe Federico, candidato alle Regionali, continuerà a fare opposizione sostenendo il Sindaco (una contraddizione in termini) o avrà il coraggio di votare la sfiducia? In merito tutto tace. Infine, non possiamo non dare una prospettiva del futuro dopo Cambiano. I nostri vecchi “amici” del PD, che fino a ieri hanno condiviso con noi orizzonti e progetti, oggi parlano di “sfiducia costruttiva”, ovvero che contenga in sè l’alternativa. Bene l’alternativa per noi è insita nel Gruppo e nel Programma. Quando gli individui sono coesi ed hanno fiducia, si alternano, cambino ma non gli obiettivi. E per Noi gli obbiettivi sono sempre quelli dell’Inclusività, della Condivisione e della Concretezza. Valori, questi, che chi governa la Sicilia sembra aver perso. Invitiamo tutti a riflettere e ad aver coraggio. LE POLTRONE NON VANNO RISCALDATE SE NON SI HA LA POSSIBILITÀ DI INCIDERE PER IL BENE DELLA CITTÀ. Chi si tira indietro è complice!

I Consiglieri Triglia, Russotto, Munda, Termini, Grillo, Violetta Callea, Scrimali, Vincenti, Terranova, Di Franco, Bennici, Francesco Moscato, Giuseppe Moscato, De Caro, Todaro, Farruggio