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La Procura della Repubblica di Agrigento mette mano in maniera decisiva al sistema depurativo della Provincia. E’ il Procuratore Luigi Patronaggio in persona ad aver firmato un provvedimento che affida la gestione degli impianti sottoposti a sequestro ad un ufficio della Regione siciliana – Dipartimento Acque e Rifiuti – in modo da tutelare più efficacemente la salute degli utenti e dei cittadini. “Il gruppo di lavoro della Procura della Repubblica composto dai sostituti Silvia Baldi e Alessandra Russo – si legge in un documento a firma del Procuratore capo – ha ritenuto, stante l’inefficacia dei sequestri preventivi degli impianti di depurazione, lasciati in un primo momento in gestione a Girgenti, di affidare la gestione degli stessi ad un Ufficio della Regione siciliana”. Il provvedimento è già stato notificato al gestore unico. Provvedimento con cui il giudice per le Indagini preliminari ha revocato la facoltà d’uso concessa a Girgenti Acque per gestire gli impianti di depurazione a servizio dei Comuni di Agrigento – Villaggio Mosè, Licata, Cattolica Eraclea, Montallegro, Siculiana e Realmonte. Amministratore giudiziario degli impianti è stato nominato il direttore generale del dipartimento regionale Acqua e Rifiuti, dottor Maurizio Pirillo. Il provvedimento è stato motivato in considerazione “delle condizioni critiche in cui versano gli impianti e dell’accertato complessivo inadempimento da parte della Girgenti Acque delle prescrizioni imposte nei decreti di sequestro. La gravità delle violazioni poste in essere dal gestore agli obblighi assunti con la convenzione di gestione del servizio idrico integrato e la situazione globale in cui versa il sistema depurativo della Provincia – concludono dalla Procura – hanno imposto la sostituzione dell’attuale gestore nella conduzione degli impianti”.

Il depuratore di contrada Ripellino è sequestrato dal febbraio 2016. Alla luce degli ultimi risvolti, abbiamo sentito il referente per l’Ambiente di Cittadinanzattiva Tony Licata da anni impegnato in prima persona in tema di depurazione. “Cittadinanzattiva – le sue parole – sta rilanciando la richiesta di sospensione e rimborso del canone e la rescissione contrattuale”.