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Pino GalantiUn documento dell’ex candidato sindaco Pino Galanti su alluvione e demolizioni a Licata.

Dopo ormai più di un anno e mezzo di amministrazione targata Cambiano, dopo diversi spiacevoli eventi è arrivato il momento di fare un bilancio per capire chi o cosa davvero detti l’agenda amministrativa della nostra amata Licata. Il forte temporale dei giorni scorsi e il conseguente allagamento di tutta la città impongono delle riflessioni ad ampio raggio. Oggi assistiamo alla pulizia e allo spurgo delle condutture e dei canali fognari, stracolmi di detriti e rifiuti di ogni genere; un intervento che andrebbe ripetuto ogni anno prima della stagione delle piogge. Se ciò fosse stato fatto dal 2013 ad oggi probabilmente avremmo evitato danni per milioni di euro.
Ma soprattutto è giusto chiedersi: “era davvero necessario attendere i grandi proclami della politica regionale e la caduta di più di 100 mm di pioggia per approntare questi interventi?”. Se tali apparati avessero funzionato, sorge il dubbio che qualche centimetro di pioggia avrebbe evitato danni per centinaia di migliaia di euro. La vita, l’esperienza ci insegna che un’adeguata programmazione permette di agire con molta più efficacia e intelligenza di quanto si possa fare in emergenza.
Lo stesso discorso può essere fatto per l’abusivismo. Il Cambiano, che in campagna elettorale si vantava di essere esperto della macchina comunale, non era a conoscenza delle imminenti notifica della procura di abbattimento degli immobili abusivi? Pare di sì, dato che insieme all’ex sindaco Balsamo, di cui era il vice, proponeva di acquisire gli immobili abusivi al patrimonio comunale per poi restituirli ai legittimi proprietari. E allora perchè, ci si domanda, si è attesa la notifica delle sentenze senza provare a fare un’opera di sensibilizzazione sul problema, perchè non si è andati prima a bussare alle porte dei big della politica insieme agli altri sindaci per avere una soluzione a livello regionale della questione? No, non si è fatto. Abbiamo dovuto attendere lo sfioro di pericolose rivolte cittadine e vedere la nostra città messa alla berlina da bizzarri personaggi della tv domenicale nazionale per occuparci del problema. Ancora una volta l’emergenza ha dettato l’agenda politica della nostro paese.
Lo stesso potrebbe dirsi del settore rifiuti, sul quale ancora non è stata presa una decisione, e lo stesso vale per tanti altri capitoli amministrativi.
A cosa serve la promessa di 30 milioni di euro dalla regione (di cui ancora non si conosce la copertura economica in bilancio regionale) senza un adeguato piano di gestione del paese?
Stiano attenti i cittadini, e prima ancora di noi, chi ha il compito di amministrare a riflettere sulla necessità di un cambio di marcia. La propaganda elettorale che butta fumo negli occhi di chi ancora non ha capito che questa amministrazione fino ad ora è stata completamente deficitaria non basterà a pagare il prezzo di ripetute catastrofi. Io ho paura che questo show sia la solita promessa a cui non sarà dato seguito, propria della vecchia politica.
Cambiano tracci un bilancio per l’inizio di un percorso diverso, la Città non ha bisogno di eroi ma di buoni amministratori. Se così non fosse farebbe meglio a passare il testimone prima possibile!

Pino Galanti