Pubblicità

Una disamina sull’attuale situazione della filiera agricola ad opera del produttore Giovanni Chianta.

In Italia, i costi di produzione e la tassazione sono tra i più alti al mondo. Già così sarebbe difficile produrre sia in agricoltura che in altri settori.
I rincari fuori controllo hanno reso pressoché impossibile produrre nel nostro Paese. Questo perché è fallito il sistema economico globalizzato che regola le nostre esistenze.

Oggi, in questo sistema, c’è spazio solo per le multinazionali che producono in Paesi poveri e vendono in Paesi ricchi distruggendo il sistema produttivo.
Grandi multinazionali invadono i mercati distruggendo il tessuto di piccole e medie imprese italiane.
In Italia, c’è un’invasione di merce estera sia intra Ue che extra Ue.
Contro chi vuoi protestare? Contro 1% della popolazione mondiale che detiene il 99% della ricchezza mondiale?
Probabilmente spetterà alle future generazioni trovare nuovi modelli economici e sociali.
Cosa si può fare oggi per resistere?
Innanzitutto, partire dai nostri errori.
È vero, è fallito il sistema globalizzato ma anche nostro sistema produttivo.
Tante piccole e piccolissime aziende che fanno molta fatica ad essere competitive.
Questo perché più sei piccolo e più fai fatica a trovare delle vie commerciali sia per gli acquisti che per le vendite.
Succede che per gli acquisti finisci nelle mani di dettaglianti che devono guadagnare e, sulle vendire, verrai fagocitato dall’inifinita filiera che vede in te l’anello debole e sacrificabile.
Parliamo della filiera. Una “classica” piccola impresa agricola italiana produce per poi rivendere all’ingrosso. Qui iniziano i problemi.
Nei vari passaggi, almeno 3 o 4 fino al consumatore finale, ognuno cercherà di guadagnarci.
È evidente che, la condicio sine qua non, non può che essere una: comprare dalla fonte al prezzo più basso.
Non vanno dimenticate neanche le truffe perché, non di rado, al produttore vengono comunicati prezzi di vendita completamente diversi dai prezzi reale di vendita.
Per questi motivi, un ortaggio raccolto ad esempio nella fascia trasformata e venduto “apparentemente” all’ingrosso a 30 cent arriverà al consumatore finale a 2 euro o più.
Soprattutto le nuove generazioni devono stravolgere questo sistema.
Per farlo, servono organizzazioni capaci di confrontarsi direttamente con le aziende fornitrici e di avere canali commerciali, non necessariamente con Gdo, diretti e senza intermediazioni.
In Coltivazione in serra, tunnel e campo aperto stiamo affrontando questi temi.
Nel prossimo futuro sarà necessario fare rete per cambiare il sistema prima che sia esso a farci chiudere.

Giovanni Chianta