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Mariella Maggio e Giovanna Marano fanno parte della stessa organizzazione sindacale. La prima è segretaria regionale (dimissionaria) della Cgil siciliana; la seconda è una sindacalista della Fiom-Cgil. La prima è nel listino del candidato governatore Rosario Crocetta; la seconda è lei stessa candidata alla presidenza della regione. Sarebbe stato opportuno che la leader nazionale del sindacato che fu di Di Vittorio e di Lama rimanesse neutrale, non prendesse cioè posizione né a favore dell’una né dell’altra. Invece Susanna Camusso ha deciso di sostenere pubblicamente Mariella Maggio. Un’uscita che la Segretaria generale poteva risparmiarsi. Sia Mariella Maggio che Giovanna Marano sono impegnate in una campagna di rinnovamento e di rilancio della Sicilia. Sono impegnate a favore di una svolta storica dell’Isola. Ma Giovanna Marano sta combattendo in prima persona una battaglia politica più difficile e sofferta. Ha dovuto sostituire all’ultimo momento Claudio Fava e sta provando in tutti i modi (con il sostegno di Sel, Idv, Prc) di riportare all’Ars un pezzo di sinistra, un pezzo di società siciliana rimasta senza rappresentanza politica nella passata legislatura. Per cui, se proprio un interevento nella campagna elettorale della nostra regione Susanna Camusso riteneva giusto fare, doveva farlo a favore di entrambe le concorrenti. Anche per sgombrare il campo da certe pur gratuite speculazioni, non solo politiche ma anche sindacali. Le speculazioni di chi, nel mondo del lavoro, ha interesse a dire che la Fiom (per le sue posizioni spesso radicali sulle grandi questioni e per la sua intransigenza sui diritti dei lavoratori) è un’organizzazione a se stante. Il che non è vero.

(g.c.)