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saverianeuccise-640Può essere che il Califfato e i tagliagole non c’entrino niente con le suore uccise (una è stata decapitata) nel convento del Burundi. Che si tratti solo della reazione di uno squilibrato per un tentativo di rapina andato a vuoto. Ma chi può escludere che gli “esempi” jihadisti che arrivano dall’Iraq e dalla Siria non siano seguiti, in altre regioni del mondo, da folli pervasi dallo stesso odio contro tutto quanto è occidente, cristianesimo compreso? Chi può escludere che proprio l’attacco al mondo cristiano sia una delle ragioni principali, se non la principale, della jihad?

Certamente tutto parte da lì, dal Medio Oriente senza pace, dai paesi e dalle regioni dominate dal fondamentalismo islamico e da questo nuovo progetto (militare e politico) del Califfato. Che non insegue soltanto l’obiettivo della liberazione di quelle terre dalla presenza e dall’influenza dell’Occidente. Ma anche della guerra al nostro mondo oltre quegli stessi confini. Papa Bergoglio ha detto che il sangue delle tre suore cristiane sia, evangelicamente, seme di fraternità. Ma il problema va oltre le semplici parole. Non più sufficienti per parlare a un mondo una cui parte (e se ancora minoritaria non vuol dire nulla) ci odia da secoli. Odia il modello occidentale e odia il cristianesimo che a questo modello, fondato sul denaro e sulle disuguaglianze, pur non fa mancare la propria disapprovazione e il proprio monito. Molti musulmani sensibili al richiamo del Califfato e della jihad li abbiamo in casa, in Europa da tempo, e non hanno esitato a mettersi in viaggio per i luoghi da cui è ricominciata, dopo gli anni di Al Qaeda, la nuova guerra contro l’Occidente. Che ha pure le proprie responsabilità, non nascondiamolo, sull’Iraq, la Siria, la gestione politica di tutta l’area, senza escludere l’Egitto e la Libia. Siamo perciò di fronte al fallimento delle politiche europee d’integrazione, soprattutto di quelle inglesi. Conviviamo cioè in Europa con parti notevoli del mondo islamico che ci considera sempre altro da sé, e soprattutto eterno nemico. Su questo dobbiamo riflettere. E finora non l’abbiamo fatto abbastanza.

Le nostre suore erano in Africa per portarvi assistenza, aiuto e carità. Sono state ripagate nel modo che abbiamo visto. Non lo sappiamo ancora con certezza, ma può essere il segno d’un odio storico che il Califfato e i tagliagole di professione non contribuiscono certo a mitigare.

Gaetano Cellura