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602-408-20131003_103240_B06D9FDBAncora una svolta assistiamo sgomenti ad una immane tragedia del mare. Appena tre giorni orsono la tragedia di Scicli, oggi l’ennesima ecatombe al poche centinaia di metri da Lampedusa, di quanti tentano la traversata. “Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento grande”. Mentre preghiamo il Signore di accogliere nella Sua misericordia le vittime – uomini, donne, bambini – e di sostenere coloro che si adoperano per il controllo delle acque territoriali ed il soccorso, facendo anche nostro l’appello lanciato oggi dal Santo Padre, Papa Francesco, e chiediamo con forza, a coloro che ne hanno responsabilità, di impegnarsi a gestire questa emergenza con ulteriore determinazione, ponendo al primo posto della questione politico-diplomatica la sacralità della vita e la salvezza delle persone. Ogni cittadino sente forte questa esigenza, quale cifra della democrazia e della civiltà del nostro Paese. La coscienza civile aspira ad un Mediterraneo come spazio di vita, di incontro, di solidarietà e di speranza per i popoli e non luogo dove si consuma una vera e propria strage degli innocenti, un  luogo desolato da cui sale un grido di dolore e di morte.

Per la Presidenza Diocesana di Azione Cattolica                                                                                                                                         Antonio Francesco Morello