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comuneDopo l’aggressione dei tre dipendenti del dipartimento Servizi sociali, arrivano le prese di posizione del commissario Brandara, del comandante della Polizia Municipale Giovanna Incorvaia e dei sindacati Cgil, Cisl, Uil e Cga.

Brandara. “La notizia dell’aggressione subita ieri da tre dipendenti comunali del Dipartimento Servizi Sociali, costretti a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso, mi lascia letteralmente basita. Nessuno si può arrogare il diritto di sfogare la propria ira e le proprie frustrazioni verso tre donne, che giornalmente svolgono egregiamente il proprio lavoro all’interno di Uffici Comunali deputati ad “assistere” proprio quelle situazioni di particolare “bisogno”. Nonostante, nel corso del mio breve mandato, mi sia prodigata per rispondere a tutte le esigenze della collettività, in questa particolare fase di Brandaragrave crisi e di aumento della povertà e delle disuguaglianze sociali, impegnando anche il dipartimento competente a diverse iniziative solidali, nonostante grazie all’atto di Giunta Municipale approvato il 7 di Aprile, a seguito del quale Licata è stata la seconda città in Italia dopo Monterondo, a deliberare l’adesione Ufficiale alla campagna per l’istituzione del “Reddito di Dignità” a favore dei più poveri, (lanciata da Libera, l’associazione di promozione sociale, composta dal coordinamento di oltre 1.500 associazioni varie, gruppi, scuole, realtà di base sparse su tutto il territorio nazionale), non posso che condannare fermamente il gravissimo episodio ed il vile gesto ad opera di chi, anche se in condizione di disagio sociale, non si può e non si deve permettere di violare l’incolumità di impiegati che operano per offrire un servizio alla collettività e che, tra l’altro, oggi, in periodo elettorale, impedite dalla Legge ad erogare qualsiasi tipo di contributo. Hanno tutto il diritto di reclamare una condizione di vita migliore, ma mai con la violenza. Ai tre impiegati comunali va tutta la mia vicinanza, sostegno e la solidarietà della Città di Licata che oggi rappresento”.

Giovanna Incorvaia, comandante Vigili Urbani LicataGiovanna Incorvaia. Il comandante nell’esprimere esecrazione per il vile gesto, risponde alla richiesta di un presidio fisso con queste parole: non si può da un verso chiedere la presenza dei vigili in ogni dove ed a qualunque orario ed al contempo mantenere esattamente la metà dell’organico (15 Unità) a 18 ore settimanali. Se la nuova amministrazione vorrà davvero dare un contributo di maggiore sicurezza ai propri dipendenti troppo spesso vittime di ignobili aggressioni, metta tra i primi punti all’ordine del giorno la concessione dell’elevazione oraria agli Agenti della Polizia Municipale, portando da 18 a 36 le loro ore di servizio settimanale. Non sarebbe una panacea perché comunque l’organico sarebbe ben lungi dall’essere adeguato ma sicuramente offrirebbe una più ampia opportunità di impiego e non ultimo rappresenterebbe un incentivo all’autostima del Personale contrattista da cui si tanto si pretende ma mal si paga.

I sindacati. “Esprimiamo piena solidarietà alle colleghe aggredite da incivili – si legge nella nota – che approfittano della mancanza di adeguate misure atte a garantire la sicurezza e l’incolumità fisica dei dipendenti per sfogare tutta la loro rabbia”. Le organizzazioni sindacali evidenziano poi come “occorrono misure urgenti atte a garantire l’incolumità del personale dipendente. La facilità con cui taluni utenti la cui pericolosità è nota arrivano a contatto con chi ogni giorno si trova in trincea a subire minacce ed aggressioni sul posto di lavoro non appare più tollerabile”.