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angelo cambianoRiceviamo e pubblichiamo il punto di vista del sindaco Pasquale Amato sull’aggressione subita da parte del sindaco di Licata Angelo Cambiano:

“Aggressione al SINDACO CAMBIANO. Io ho il mio punto di vista. Ho visto un indirizzo univoco assunto nella quasi totalità dei commenti: “è frutto della disperazione prodotta dalla crisi”, con qualche raro distinguo che sottolinea che la violenza non trova mai  giustificazione. Io ho il mio punto di vista e lo voglio rendere pubblico perché tutto ciò lo trovo solo pericoloso e un suicidio per la nostra civiltà.

La crisi è innegabile che c’è e può fare disperare è vero, ma io ritengo che in questo “giustificato” oceano di comprensione si annida un esercito di senza leggi, senza regole, arroganti e prepotenti, cresciuti con la impunità diffusa di un sistema pubblico al collasso e ormai perchè lo lascia fare palesemente convivente: non di rado questi signori che si presentano quotidianamente davanti ai sindaci a pretendere, sono gli stessi soggetti che un giorno occupano case popolari, un giorno si collocano sui marciapiedi a fare i rivenditori abusivi, si allacciano alla rete idrica senza contatori, frodano l’energia elettrica o strappano le bollette se chiamati a pagare, o eserciscono attività in concessione del comune, ci lucrano talvolta anche bene, ma fanno i disperati e non vanno mai a versare, con la faccia tosta arrogante proclamano che non possono pagare.

Bene io ritengo che subito anche legiferando specificamente va fatto un distinguo: simili situazioni vanno individuate e in tali casi la comprensione e la tolleranza devono essere zero. Perché non c’è giustificazione perché come fanno gli altri rivenditori che chiedono la licenza per esercitare perché loro non lo devono fare?  Perché sono malandrini, intimidiscono? possono evadere, restando impuniti e trovano i compari pure negli opinioni leader presenti cone sanguisughe nei territori, che occupano indebitamente posizioni nelle strutture dello srato civile, che pur di accaparrarsi alleanze si ergono a ipocriti difensori di valori inesistenti, esercitando solo pressioni contro il comune nemico: la legalità e le persone perbene, perché nei fatti il loro impegno è puntuale e convergente con la parte criminale della società, contro i quali mai si schiereranno o perché strutturalmente vigliacchi e ruffiani o perché come accumunati da storie parallele e perchè no sono comunque come loro. Se le istituzioni vogliono che l’episodio Cambiano non si ripeta allora dall’ultimo dipendente,  al cittadino comune, al poliziotto, agli amministratori non si offra più la mano, il sorriso, ai delinquenti abituali, ai nemici della legalità in ogni forma presenti sui territori, esercito in via di espansione”.