“Lo ripetiamo da tempo: il primo passo concreto da compiere è quello dell’inserimento dell’aeroporto agrigentino nel Piano Nazionale degli Aeroporti redatto dall’Enac che proietta la programmazione nel campo dell’aviazione civile al 2035 sull’intero territorio del Paese”.
Con queste parole il presidente dell’Ordine degli architetti Rino La Mendola esprime la propria soddisfazione per l’auspicata redazione dello studio di fattibilità dell’aeroporto acquisito dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento e inviato al Ministero delle Infrastrutture affinché venga inserito nella programmazione nazionale degli Aeroporti.
“Abbiamo accolto con soddisfazione – continua il Presidente degli architetti – la nomina dell’ingegnere Filippo Napoli del Libero Consorzio Comunale di Agrigento nel ruolo di Responsabile unico del progetto, che avvia finalmente un percorso concreto per la realizzazione di un’infrastruttura che sarebbe fondamentale per il rilancio socio-economico della nostra terra. Riconosciamo pieno merito a chi sta spingendo in questa direzione, come il comitato promotore dell’Aeroporto Valle dei Templi, l’onorevole Calogero Pisano, sottoscrittore dell’emendamento al cosiddetto Decreto Sud che rilancia lo scalo agrigentino, come la Rete delle Professioni Tecniche, che sta svolgendo una notevole attività propulsiva e, ancora, le categorie produttive, gli imprenditori, il Cartello Sociale, i club service e tutte le componenti della società civile impegnate in attività per promuovere la realizzazione dell’infrastruttura. Lo Studio, redatto dalla società KPMG, punta ad un Aeroporto di medie dimensioni, da realizzare nella Piana di Licata per un investimento complessivo di 115 milioni di euro. Tale investimento, secondo lo studio prodotto dalla KPMG, sarebbe coperto dalle attività aeroportuali dei primi anni, dopo i quali l’infrastruttura sarebbe in attivo dal punto di vista economico. Lo studio di fattibilità, come affermiamo da tempo, dimostra che l’infrastruttura è economicamente sostenibile – prosegue La Mendola – e siamo certi che, a fronte dei dati raccolti, l’Enac integrerà il Piano Nazionale degli Aeroporti già depositato al Ministero delle Infrastrutture. A quel punto avremo già superato la prima tappa della tabella di marcia, ipotizzata dall’Ordine, per la realizzazione dell’infrastruttura, alla quale farebbe seguito la seconda tappa che scatterà solo a seguito del reperimento delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione dello scalo”.
La seconda tappa prevede:
L’affidamento, a professionisti esperti, della prima fase della progettazione (progetto di fattibilità tecnica ed economica, da non confondere con il preliminare studio di fattibilità costi-benefici redatto dalla KPMG);
L’acquisizione dei pareri di rito;
La redazione, verifica e validazione del progetto esecutivo e successivo appalto dei lavori o, in alternativa, vista la natura delle opere da realizzare, l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori.
Per la seconda tappa, in relazione agli studi necessari per supportare il progetto, come ad esempio quello sui venti, stimiamo tempi non inferiori a cinque anni dal momento in cui vengono reperite le risorse necessarie alla realizzazione dell’infrastruttura – conclude Rino La Mendola – Non vorrei raffreddare gli entusiasmi, ma penso che tutto ciò accadrà solo se la deputazione agrigentina, eletta al Parlamento nazionale, senza indugi e senza divisioni di colore politico, sosterrà nelle sedi opportune, con forza e convinzione, il percorso appena tracciato per la realizzazione dello scalo agrigentino.