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Il Punto 8 abusivismo Ingiaimo Balsamo Pira Fontana (640x359)Due rette parallele che durante tutta la trasmissione non si sono mai incontrate. Anzi sono arrivate alla fine della trasmissione allo scontro verbale. Il sindaco Angelo Balsamo ed il Presidente regionale di Lega Ambiente Sicilia, Mimmo Fontana, chiamati a parlare della vendita delle case abusive di Licata dopo la polemica scoppiata a livello nazionale con interventi durissimi anche dei vertici di Lega Ambiente nazionale. Presenti alla trasmissione condotta con molto equilibrio da Giuseppe Cellura anche il segretario locale del Partito Democratico, Massimo Ingiaimo ed il sociologo e giornalista, Francesco Pira.

La trasmissione che ha registrato picchi d’ascolto altissimi ha visto molti momenti in cui tutti e quattro gli ospiti si sono “beccati” con una forte vena polemica. Se da una parte il Presidente di Lega Ambiente, Fontana, ha detto a chiare lettere che quanto vuole fare il sindaco Balsamo e la sua amministrazione  non è legale (mettere all’asta le case abusive che negli anni non sono state demolite) dall’altra il primo cittadino si è detto convinto che tutto avviene nella legalità. Dal canto suo il segretario del partito democratico, Ingiaimo, anche se con dei distinguo espressi dal suo partito e dal suo gruppo in consiglio comunale, ha indicato la strada tracciata da Balsamo come utile per rimpinguare le casse del Comune e per chiudere la vicenda. Nei suoi interventi Pira ha cercato di ricordare con l’abusivismo è figlio di decenni in cui la città non ha avuto strumenti urbanistici ed il degrado del territorio è aumentato. Il fatto stesso che a Licata dove 20 anni fa c’erano tre o quattro associazioni ambientalista e oggi nessuna è la testimonianza della mancanza di partecipazione anche a temi di grande importanza per tutta la comunità.

Il Punto 8 abusivismo panoramica (640x359)Sollecitato sia da Fontana che da Pira il sindaco Balsamo ha chiarito anche due aspetti che sembrano importanti nella vicenda: il primo che alcuni di questi abusivi erano suoi clienti ma che oggi non lo sono più perché lui fa il capo dell’amministrazione. L’altro che è vero che in campagna elettorale ha promesso che avrebbe cercato di risolvere la questione e questo, ha precisato, sta cercando di fare.

Il sindaco ha incassato un altro risultato importante. Alla riunione dell’ANCI Sicilia (Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia) ha avuto l’apprezzamento da parte dei suoi colleghi che hanno considerato valida l’ipotesi fatta dal Comune di Licata per chiudere la questione. Grande assente l’assessore regionale all’ambiente, Mariella Lo Bello, che per presunti impegni non ha rilasciato alcuna dichiarazione a Canale 10, ha soltanto prodotto un comunicato stampa in cui esprimeva un parere negativo sull’ipotesi fatta da Balsamo spiegando anche che presto avrebbe convocato il primo cittadino, cosa che si è ben guardata dal fare.

Del resto come ha spiegato bene il Presidente di Legambiente l’unico intervento serio può essere fatto dallo Stato e non dalla Regione.

Sollevato da Pira anche il giallo accaduto nell’ultimo consiglio comunale dove gli atti sono arrivati con un parere positivo della competente commissione consiliare ma poi non sono stati votati dal massimo consesso cittadino con una richiesta di chiarimenti. Con conseguente ira del sindaco Balsamo.

Nel corso della lunga trasmissione si è parlato anche delle possibili infiltrazioni mafiose in questa operazione e cioè del rischio che Cosa Nostra possa entrare nell’operazione acquisto case. “Non ci risulta – ha detto Massimo Ingiaimo- che i proprietari siano dei mafiosi”.

La trasmissione si è conclusa con uno scontro finale tra Fontana e Balsamo. “Attenzione -ha concluso Fontana- che Licata non diventi una nuova Agrigento dove l’ex sindaco Sodano è stato condannato perché ha incoraggiato l’abusivismo”. Durissima la reazione del primo cittadino Balsamo: “Non accetto da nessuno lezioni di diritto e non voglio leggere questa sua battuta come una minaccia. A Licata tutto si farà nella legalità”.