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154677_534447_GAZZANIGA__9738104_mediumRiceviamo e pubblichiamo il documento, sottoscritto unitariamente dai consiglieri di minoranza in occasione del consiglio comunale di ieri sera, in merito al punto 9 e 10 dell’ordine del giorno. Il documento sottoscritto dai consiglieri Sica, Burgio, Alesci, Iacona,Sorce, Violetta Callea, D’orsi, Montana, Terranova chiede all’Amministrazione la restituzione della delibera di “dichiarazione di esistenza/inesistenza della sussistenza di interessi pubblici prevalenti alla conservazione degli immobili acquisiti al patrimonio comunale” agli uffici competenti per un integrazione di istruttoria volta a modificare la delibera di cui trattasi per meglio motivarla e per consentire un approfondimento.

Ieri è arrivata in Consiglio comunale una delibera che conclude una procedura  che per troppo tempo è rimasta disattesa. La verifica, da parte del consiglio comunale, dell’esistenza o meno di prevalenti interessi pubblici che motivino il mantenimento degli immobili acquisiti al patrimonio del comune, piuttosto che il ricorso alla loro demolizione. Ritenevamo, però, che l’amministrazione spiegasse in maniera compiuta le motivazioni che spingono a richiedere al consiglio comunale la dichiarazione di pubblica utilità, mentre osserviamo che Enzo Sica e Tiziana Alesci, consiglieri del Pdci si limita a trovarli solamente nel ritorno economico che la vendita porterebbe. Non contestiamo che, nella situazione di grave crisi economica che attraversa il comune, questi possano rappresentare degli interessi prevalenti, ma riteniamo che non possano essere esclusivi. Non avere quindi ricercato ed evidenziato motivazioni sociali, economici ambientali, istituzionali che rendano ben motivabile la richiesta di tale dichiarazione al consiglio comunale, rende la delibera estremamente carente nella motivazione. L’avere poi, inserito nella stessa delibera, la richiesta d’inserimento degli stessi immobili nel piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari e la modifica del regolamento per l’uso dei beni comunali e per l’alienazione e l’acquisto dei beni immobili prevedendo il diritto di prelazione, anche in questo caso senza esplicitare la complessità degli interessi pubblici che ne sono coinvolti, evidenziano ancora di più la carenza di motivazione di cui soffre questa proposta di delibera. Noi riteniamo che esistono motivazioni sociali, economici, ma anche e soprattutto ambientali per il mantenimento di questi immobili, che l’amministrazione e gli uffici hanno il dovere di esplicitare, non fosse altro per motivarne il mantenimento.

Spetta all’amministrazione renderli espliciti. Spetta all’amministrazione porre il consiglio comunale nelle condizioni di potere correttamente valutare la scelta. Non possiamo infine tralasciare che la passata amministrazione ha richiesto a quei cittadini cui l’immobile era rimasto nelle disponibilità un “indennizzo” che risulta immotivato ed illegittimo in carenza della dichiarazione di pubblica utilità da parte del consiglio comunale che è stata portata in consiglio comunale e che ancora di recente la somma relativa a questo indennizzo (superiore al milione di euro) è stata inserita, con l’affidamento ad una società per il recupero credito, nel conto consuntivo del 2012. Riteniamo quindi estremamente carente nella motivazione la delibera sottoposta al consiglio comunale e chiediamo all’amministrazione di restituirla agli uffici per meglio motivarla.

Chiediamo che:

  • la delibera venga restituita agli uffici e motivata nei prevalenti interessi pubblici;
  • che vengano scorporati i tre punti della delibera e fatti oggetto di singole delibere;
  • che venga motivato l’inserimento di questi immobili nel piano delle alienazioni  con la dichiarazione da parte degli uffici che non sussistono motivi di utilizzo di questi immobili a fini sociali, istituzionali o di altro interesse pubblico per cui è possibile ricorrere alla vendita;
  • inserire nel regolamento per l’uso dei beni comunali:
    •  che la vendita avverrà con pubblico incanto,
    • che è possibile esercitare l’istituto della prelazione,
    • che non può essere aggiudicato non più di un immobile per singolo soggetto aggiudicatario,
    • che la partecipazione all’incanto è assoggettata a certificazione antimafia.
  • dare atto che nel bilancio di previsione verrà regolata la richiesta di indennizzo richiesta e inserita nel conto consuntivo.