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Riceviamo e pubblichiamo la lettera a firma del cittadino Alberto Russo che a una settimana di distanza torna a parlare delle precarie condizioni di sicurezza delle spiagge libere licatesi.

Salve, purtroppo ritorno a scriverVi perché la mia speranza di vedere le cose fatte per bene, ancora una volta è stata resa vana dal solito menefreghismo licatese. E’ passata una settimana dalla mia prima segnalazione alle varie emittenti televisive e giornali online del territorio agrigentino, e seppur ho visto che qualcosa si è smosso, non capisco perché la situazione non si è risolta positivamente. Ho visto e sentito un’intervista in cui il comandante della Capitaneria di Porto di Licata asseriva che il servizio di salvataggio a Licata era palesemente irregolare, vista la mancanza di pattino di salvataggio, bandiere e cartelli di segnalazione come da ordinanza, bene spero che dalle parole adesso si passi ai fatti perché dopo una settimana la situazione è rimasta invariata, anzi ho notato anche la mancanza del kit di base per il salvataggio, cioè pinne, maschera e boccaglio!

Detto ciò resta poco altro da aggiungere, il Comune di Licata ha appaltato un servizio ad un’associazione che non ha i requisiti per svolgere tale servizio, cio è inammissibile ed inaccettabile per un cittadino come me che paga le tasse e vede per l’ennesima volta SOLDI PUBBLICI buttati a casaccio.

Lancio questo ultimo messaggio per far si che chi di dovere faccia rispettare le regole, noi cittadini perbene  siamo stufi di tutto questo menefreghismo, vogliamo vivere in una città rispettosa delle leggi e delle regole.

Spero di cuore che entro un paio di giorni tutto vengo sistemato, altresì sarò costretto a sporgere denuncia personalemente verso gli organi di vigilanza, Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Guardia Costiera, perché a Licata non ne possiamo più di questo vivere nell’illegalità.

Alberto Russo