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pozzi in fase di autorizzazioneFacendo seguito alle disponibilità precedentemente manifestate, Greenpeace, WWF, Legambiente, Lipu Birdlife Italia, Italia Nostra, Touring Club Italia, Legacoop Pesca Sicilia, Anci Sicilia e i comuni di Licata, Ragusa, Scicli, Palma di Montechiaro e Santa Croce Camarina, hanno presentato ricorso al Tar del Lazio contro il decreto 149/17, emanato dal Ministro dell’Ambiente, con il quale sancisce la compatibilità ambientale del progetto “Off-shore Ibleo” di Eni. Il progetto, come è noto, dovrà essere realizzato nel mare antistante il Golfo di Gela, al largo della costa, e consta di otto pozzi, una piattaforma e vari gasdotti. In un lungo comunicato diffuso da Greenpeace, Legambiente e WWF, tra l’altro, viene sottolineato il fatto che questa: “E’ la prima volta che un fronte così ampio si schiera compatto contro le trivellazioni off shore, confermando che la tutela del mare – e la volontà di seguire una strada ben diversa da quella fossile intrapresa dal governo e confermata con le forzature normative contenute nel cosiddetto decreto legge “Sblocca Italia” che, anche contro il dettato costituzionale, emargina gli enti locali e inibisce la partecipazione dei cittadini – non sono solo una priorità per gli ambientalisti, ma una necessità anche per le amministrazioni locali e per chi rappresenta attività econ0miche fondamentali per il Paese come turismo e pesca”. Si ricorda che la Giunta comunale uscente, con deliberazione dell’11 agosto, ha ufficialmente aderito all’iniziativa di Greenpeace e della altre associazioni ambientaliste e di categoria, per dire no al progetto Off shore Ibleo, in aggiunta ad altri No per quanto concerne iniziative previste nel mare antistante la costa che da Agrigento si estende a Gela. Volontà confermate sia dal Consiglio comunale che dal Commissario Straordinario, Dario Cartabellotta.