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slp-siciliaPoste Italiane non rimpiazza il personale in uscita. Al 31 dicembre del 2016 venti dipendenti in meno per pensionamento, nella sola provincia di Agrigento, non preoccupano la prima impresa pubblica italiana. Che non pensa a nuove assunzioni ma a spericolate operazioni di borsa come l’aumento al 25 per cento della propria partecipazione in Anima SGR (prodotti con capitali di rischio).

Di questo, e non da oggi per la verità, si occupa il management della Società e non di come, con sempre meno personale, devono funzionare gli uffici postali sul territorio per dare servizi soddisfacenti alla clientela e ai tanti cittadini che ancora vedono nelle Poste un punto di riferimento sicuro cui affidare i propri risparmi. Cosa volete che siano poi diciotto addetti allo sportello in meno, più due dirigenti, in una filiale come quella agrigentina nei cui uffici dell’intera provincia ogni mattina bisogna fare l’appello per provare a organizzare i servizi e in cui i colleghi sono costretti a spostarsi da un ufficio all’altro per coprire gli inevitabili vuoti d’organico? Cosa volete che siano venti unità lavorative in meno alla fine del 2016 (con particolari carenze negli uffici di Licata, Palma di Montechiaro, Canicattì e Sciacca) in una provincia da cui tanti giovani laureati e diplomati, che potrebbero tramite assunzioni sostituire il personale andato in pensione, fanno invece le valigie per cercare lavoro altrove? Cosa volete che sia tutto questo quando su 800 lavoratori part-time soltanto nove vedranno trasformato il proprio contratto a full-time, con la benedizione di sigle sindacali di pochi iscritti che firmano accordi separati con la Società e spacciano come un successo il “piatto di lenticchie” ricevuto?

Noi di Slp-Cisl ci siamo invece battuti con lo sciopero del 4 novembre scorso e con altre iniziative sino a quella, in corso, della rinuncia a prestazioni straordinarie nel recapito: settore peraltro devastato dal nuovo progetto di distribuzione della posta a giorni alterni; ci siamo battuti per dare risposte vere e grande dignità ai lavoratori. Ai tanti colleghi che attendono la trasformazione definitiva a tempo pieno del proprio rapporto di lavoro e a tutti gli altri che vedono il loro contratto scaduto dal 2012. Da Poste Italiane ci attendiamo solo risposte serie alle nostre rivendicazioni e non ci siederemo ad alcun tavolo se non avremo la certezza di poterle avere.

Giovanni Greco, segretario  lavoratori postali Cisl Agrigento

Da: Lo dico a La Sicilia edizione di Agrigento del 30/12/2016