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Lo striscione per i due MaròRiceviamo e pubblichiamo.

Lo scrivente Strincone Salvatore, Presidente pro tempore dell’associazione A. Lo Vacco Gruppo A.N.M. di Licata, sez. Dr. Uff.le A. Pontillo, a seguito dell’interrogazione fatta dal consigliere comunale del Movimento Articolo 4, Giuseppe  Ripellino, concernente la rimozione del drappo attestante la solidarietà ai due militari della Marina Militare, Massimiliano La Torre Salvatore Girone, in atto illegittimamente detenuti in India per fatti per i quali è dubbio che possa essere attribuita la responsabilità anche alla luce dell’inchiesta portata avanti dalle autorità indiane. Detto drappo apposto in data 7-04-2013 all’esterno della Casa Comunale, previa autorizzazione del Sindaco pro- tempore, ed attestante la stima e la solidarietà che il popolo licatese ha espresso e manifesta nei confronti dei due servitori dello Stato nel luogo a ciò deputato, ovvero la Casa Comunale, la cui unica colpa, se tale può definirsi, è stata di essere ligi al dovere e alla parola data, pur con le vicissitudini ben note a chiunque, ampiamente riportate e conosciute grazie alla cronaca: ciò nonostante, inopinatamente e senza alcuna motivazione il giorno dell’insediamento del nuovo Sindaco, tale simbolo pieno di significato è stato rimosso dalla Casa Comunale di Licata, senza tenere in alcun conto il valore altamente simbolico e morale che detto drappo racchiudeva, anche quale espressione tangibile del genuino rispetto e senso di vicinanza che tutta la popolazione Licatese ha nei confronti dei nostri militari illeggittimamnete e da lungo tempo detenuti in India.

Per tali motivi a nome dell’associazione che mi onoro di rappresentare, mi associo alla interrogazione fatta dal consigliere comunale Ripellino Giuseppe, Chiedo che il predetto simbolo venga immediatamente ricollocato presso la Casa Comunale, luogo deputato da sempre ad accogliere non solo le legittime richieste ma, anche a dar voce ai sentimenti, alle manifestazioni e alla volonta del popolo Licatese.

Licata, 20-08-2013.

Il presidente Salvatore Strincone