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Giuseppe Montana, componente del circolo di Licata della Lega Salvini Premier, ha affidato al nostro portale lettera aperta al Sindaco di Licata sullo stato di sicurezza urbana della città. 

L’evidente stato di degrado in cui versa la nostra città ci porta a riflettere sullo stato di salute delle istituzioni comunali deputate alla tutela della civile ed ordinata convivenza della collettività licatese. Per tale ragione, non possiamo esimerci dall’esprimere le nostre pacate considerazioni sulla situazione in cui versa la locale polizia municipale ed in genere la sicurezza urbana di Licata.
In considerazione di ciò, rimettiamo nelle Sue mani la presente lettera aperta, indirizzata al sig. Sindaco di Licata.
Ad onor del vero, più che esprimere nostre considerazioni personali, ci vogliamo limitare a riportare ciò che avvertiamo e registriamo nel comune sentire dei concittadini licatesi.
Non è certo un mistero per nessuno che il Corpo di polizia municipale di Licata versa in una situazione di gravissima carenza di organico. Tale circostanza, ereditata dalle passate Amministrazioni, è stata però ulteriormente aggravata dall’attuale classe dirigente.
In proposito, infatti, è bene rilevare come la ricorrenza di numerosi pensionamenti avrebbe richiesto un’energica azione amministrativa di rafforzamento del Corpo di polizia municipale.
Invece, a fronte di tale innegabile esigenza, la presente Amministrazione comunale non ha ritenuto di porre in essere alcuna attività programmatoria per rinforzare l’organico del predetto Corpo di P.M. .
In primo luogo, infatti, non si è prodigata per trasformare il lavoro part-time degli attuali agenti di polizia municipale in lavoro full time. Di conseguenza, la stragrande maggioranza dei componenti del corpo di polizia municipale lavora per appena 3 giorni a settimana, mentre negli altri tre giorni resta a casa, cercando qualcosa da fare per sbarcare il lunario.
Cosa fa l’Amministrazione comunale per supplire a questa drastica riduzione dell’orario settimanale di lavoro di gran parte degli operatori di polizia municipale? Quale piano di riserva ha approntato per controllare la nostra città ed assicurare la civile convivenza urbana?
Ragionando come comuni cittadini (senza cioè dover fare ricorso a modelli organizzativi e gestionali stratosferici), riteniamo che in questi casi la soluzione più semplice ed immediata sarebbe stata quella di integrare l’orario lavorativo della polizia municipale, per portarlo a 36 ore settimanali. In subordine, avrebbe potuto rimediare alla predetta riduzione oraria mediante il ricorso agli istituti integrativi del salario accessorio, come ad esempio: il lavoro straordinario, la pronta reperibilità domiciliare, il confezionamento di progetti di lavoro con obiettivi specifici e misurati da assegnare e far conseguire alla polizia municipale.
Tutto ciò, avrebbe permesso di aumentare la potenzialità di controllo e di vigilanza della polizia municipale, anche con riferimento ad alcune evidenti situazioni di criticità che si registrano sul territorio comunale.
Ed invero, qualora il sig. Sindaco fosse stato distratto da altro e non si sia ancora accorto di tali criticità, in questa sede, ci limitiamo a rievocarne solo alcune tra le più gravi. Ci riferiamo alla situazione disastrosa del commercio abusivo sulle strade cittadine, alla necessità di mettere ordine e sicurezza nella viabilità cittadina, al controllo della z.t.l estiva di piazza Attilio Regolo, al controllo della movida urbana nei fine settimana, al controllo sull’uso di alcool da parte dei giovani conducenti di veicoli nelle ore serali-notturne, all’attività di prevenzione dello spaccio ed uso di sostanze stupefacenti soprattutto nei pressi delle scuole.
Purtroppo, l’evidenza ci dice che quelle semplici soluzioni (sopra appena delineate), che ogni comune cittadino è portato intuitivamente a pensare e proporre, non trovano riscontro nell’agire dell’Amministrazione comunale.
Ed invero, con viva sorpresa di tutti (e non solo degli addetti ai lavori), l’Amministrazione comunale, non solo non ha provveduto all’integrazione oraria della polizia municipale, ma per di più, improvvisamente, ha deciso di eliminare ogni tipologia di salario accessorio per la stessa polizia municipale. Facendo ricorso a parole più semplici e facilmente intuibili da parte di chi non è avvezzo al linguaggio burocratico, si vuole dire che l’Amministrazione comunale ha finito per trasformare il lavoro della polizia municipale da attività di polizia, pronta ad intervenire in ogni momento, ad attività lavorativa tipica di un comune impiegato amministrativo, il quale, finite le proprie ore di servizio, se ne torna tranquillamente a casa.
Infatti, ha eliminato i fondi necessari per consentire alla stessa polizia municipale il lavoro straordinario, la reperibilità domiciliare (quest’ultima ripresa solo in extremis) ed in genere la possibilità di ricorrere a quei progetti-obiettivo di lavoro che le avrebbero consentito di dedicarsi alle problematiche già sopra enunciate.
Ci si chiede, cui prodest tutto ciò?
Di certo a nessuno. Non giova alla città, che viene privata di una polizia municipale in grado di intervenire sempre, cioè anche fuori dagli orari del comune impiegato comunale.
Non giova alla stessa amministrazione comunale, che, con tale decisione, contraddistingue la propria azione amministrativa come inadeguata ad affrontare i problemi della sicurezza urbana.
Non giova agli stessi appartenenti alla polizia municipale, che, già di per sé pagati solo per 18 ore settimanali, vengono ulteriormente privati di una diversa fonte di reddito rappresentata dal salario accessorio.
In verità, confessiamo tutta la nostra incapacità a comprendere le ragioni di questa decisione amministrativa.
Peraltro, questa stessa decisione non è nemmeno servita per assumere altri agenti di polizia municipale, perché qualcuno potrebbe pure pensare che l’Amministrazione abbia voluto risparmiare sugli attuali agenti in servizio per assumerne altri.
Sbagliato!
In effetti, ci sarebbe stata tale possibilità, ma non è stata sfruttata.
In proposito, è opportuno far sapere ai nostri concittadini che, nel recentissimo passato, la legge (e precisamente l’art. 35 bis del decreto Salvini) consentiva la possibilità di assumere nuovi agenti di polizia municipale in numero tale da ricostituire l’organico già esistente alla data del 2016. Tuttavia, l’Amministrazione comunale si è lasciata sfuggire anche questa possibilità legislativa, che aveva come termine di scadenza il 31.12.2019.
In considerazione di ciò, si fa veramente fatica a comprendere le ragioni di questi tagli lineari sulla polizia municipale, se soprattutto si pone mente al fatto che, poi, i fondi risparmiati non vengono nemmeno investiti in nuove assunzioni.
Ed ancora, è necessario che la città sappia che, sino al mese di settembre u.s., l’Amministrazione comunale avrebbe potuto disporre di un ulteriore istituto legislativo, che le avrebbe consentito di attingere dai fondi ministeriali gli stanziamenti utili per finanziare lo straordinario della polizia municipale. Infatti, sino al 20 settembre scorso, vi era la possibilità di inoltrare alla Prefettura di competenza la richiesta di finanziamento di lavoro straordinario per la polizia municipale, finalizzato all’attività di prevenzione antidroga nelle scuole.
Ci chiediamo e Le chiediamo, sig. Sindaco, ha provveduto ad inoltrare almeno questa istanza?
Le chiediamo, ancora, se comunque intende adottare le misure necessarie per rinforzare il Corpo di polizia municipale, oppure se ritiene che l’attuale stato di fatto della città sia per lei soddisfacente.
In tale ultimo caso, ci permettiamo di ricordarLe che le nostre strade sono ormai nelle mani dei venditori ambulanti abusivi di frutta, verdura e pesce, senza parlare della vendita abusiva dei fiori e delle piante, in occasione della ricorrenza dei defunti ovvero delle festività natalizie.
La merce degli abusivi viene esposta, in modo improvvisato e raccogliticcio, dovunque capiti: sui banchetti posti a terra, su fili improbabili o sulla segnaletica stradale, su cassette poste a terra, su veicoli che (almeno in apparenza) non sembrerebbero avere i requisiti per l’autorizzazione sanitaria. Ormai, i pescivendoli ed i venditori di frutta e verdura abusivi hanno preso pieno possesso delle strade e delle piazze principali della città, senza preoccuparsene più di tanto.
Qualora Ella non se ne sia ancora accorta, Le precisiamo che li può trovare al crocevia di via Mazzini, all’intersezione con la piazza Linares, sul corso Roma ed addirittura sulla careggiata di corso Umberto, dove spesso si posizionano anche in doppia fila, ormai con evidente spavalderia.
E’ sufficiente che Ella si affacci dalla finestra del suo ufficio del Palazzo Municipale per ammirare questo triste obbrobrio!
Tale situazione mette in evidenza una istituzione comunale che non si preoccupa di garantire la sicurezza urbana. In tal modo, si ingenera nel sentire comune l’idea di una sorta di diffusa impunità, che può anche indurre altri cittadini a comportamenti emulativi. Non solo, ma la situazione appena descritta, di per sé grave sotto il profilo del decoro urbano, si rivela ancora più grave per le refluenze che sortisce sulla viabilità cittadina, sull’economia locale e sulla salute pubblica.
Infatti, la presenza di questi ambulanti abusivi, dislocati sul territorio comunale senza regole e razionalità, si riverbera necessariamente sulla fluidità della circolazione stradale, perchè i crocevia e le principali arterie urbane risultano ormai di loro pertinenza ed in conseguenza di ciò viene a restringersi la sezione della carreggiata deputata al transito dei veicoli, con tutte le problematiche che ne possono derivare sulla viabilità.
Ma vi è anche di più, perché, trattandosi di merce venduta da operatori commerciali abusivi, si sconosce la sua provenienza di origine e quindi non si ha certezza sulla sua salubrità. Nel contempo, l’origine ignota della merce (che nulla esclude che possa anche essere di provenienza non lecita) determina una forte concorrenza sleale nei confronti degli onesti commercianti licatesi. Questi ultimi, essendo in regola con le disposizioni di legge, si trovano a dover pagare le tasse e farsi carico di tutte le spese che implica la regolare gestione di un esercizio commerciale a posto fisso.

Sig. Sindaco, si svegli e prenda coscienza di una situazione ormai non più sostenibile!
La città Le chiede cosa intende fare per riportare ordine e sicurezza urbana?
Come e, soprattutto, quando intende rinforzare il corpo di polizia municipale?
Noi, le suggeriamo le soluzioni che sono sulla bocca e nei cuori di tutti.
Innanzitutto, parta dalla soluzione più semplice ed immediata: converta il contratto degli attuali agenti di polizia municipale da part-time a full time, così potranno lavorare per l’intera settimana.
Contestualmente, ripristini il lavoro straordinario per la polizia municipale e la possibilità di fruire di progetti finalizzati per il raggiungimento di obiettivi specifici e misurati.
Se ancora non l’ha fatto, dia mandato ai suoi uffici affinchè siano intercettati e richiesti i fondi ministeriali per finanziare il lavoro straordinario della polizia municipale finalizzato all’attività di prevenzione antidroga nelle scuole cittadine.
Approvi un piano triennale di assunzione che preveda concorsi per la polizia municipale.
La città aspetta Sue risposte, immediate e risolutive, perché i concittadini temono che l’attuale evidente stato di depotenziamento del Corpo di polizia municipale si possa riflettere sul sistema dei controlli integrati cittadini. Invero, ciò che non riesce a fare la polizia municipale, gioco forza, ricade sulle altre forze di polizia territoriali, con la conseguenza di sviare l’attività di controllo di queste ultime in attività diverse dalla vigilanza del territorio. Tutto ciò a discapito e detrimento della sicurezza dei cittadini.
Sig. Sindaco, ha mai riflettuto su tutto ciò?
Se ancora non l’ha fatto e nessuno dei suoi consiglieri l’ha stimolato a farlo, La invitiamo a soffermarsi su tali considerazioni, che risultano di fondamentale importanza per la vita cittadina. Ne va della sicurezza di tutti noi licatesi!
Se, poi, proprio non vuole o non può intervenire sul settore della sicurezza urbana (che invece è di vitale importanza per la vita cittadina), noi, poveri utenti fortemente insoddisfatti dei servizi comunali di sicurezza, non possiamo che riferirci all’unico presidio, serio ed affidabile, di legalità presente sul territorio di Licata. Ci riferiamo alle altre forze di polizia statuali: polizia di stato, carabinieri e guardia di finanza.
Ed in considerazione di tutto ciò, riteniamo che Ella dovrebbe avvalersi della facoltà riconosciutagli dall’art. 19 R.D. 690/1907, secondo cui , previa conforme delibera del Consiglio comunale, può “… chiedere che la polizia municipale sia affidata alle guardie di città….” (cioè può chiedere che la polizia municipale sia affidata al Commissariato di Pubblica Sicurezza).
Si tratta di una norma abbastanza retrodatata ed ormai desueta, ma formalmente ancora in vigore, perchè non è stata neanche cassata dal d.lgs. 212/2010 (c.d. decreto taglialeggi). Pertanto, se Ella non se la sente (o non può) dare nuovo impulso e vigore ad un Corpo di polizia municipale, che invece necessita di essere fortemente rinvigorito, non Le rimane che adottare l’unica soluzione che provocatoriamente le proponiamo oggi.
Il nostro invito, al netto del carattere provocatorio, ha solo la finalità di dirLe che se la Sua azione amministrativa non è in grado di sortire risultati caratterizzati da efficienza ed efficacia, faccia pure un passo indietro a favore di chi ha la necessaria competenza per soddisfare le legittime aspettative dei licatesi.
Ci pensi!

Lega Salvini Premier – circolo di Licata –
Giuseppe Montana