Pubblicità

biondi-angelo-sindacoRiceviamo e pubblichiamo.

Trovo incomprensibile ritrovarci con i cassonetti traboccanti di rifiuti, e che non possono essere svuotati, causa la chiusura, per raggiunta capienza massima, della discarica di Siculiana. E’ mai possibile che nessuna istituzione pubblica sia intervenuta in tempo utile per evitare tale assurda situazione? Non per cavalcare la tigre, ma sono anni che, nel denunciare la precipitosa chiusura della discarica (pubblica) di Campobello di Licata, sollecito una forte azione delle amministrazioni comunali e dei rappresentanti politici di tutti i comuni che in detta discarica conferivano. Se dal territorio fosse arrivata la giusta pressione per ottenere, dai burocrati regionali, il permesso di realizzare la famosa quarta vasca, oggi forse, non saremmo in questa assurda situazione di rivedere la spazzatura accumularsi per le strade pur vivendo lo sconforto per gli insostenibili costi di un simile servizio. Costi che sono aumentati, è bene ricordarlo, in modo vertiginoso ed inarrestabile a seguito della chiusura della discarica (pubblica) di Campobello di Licata, e il conseguente obbligo (per i comuni dell’ATO “Dedalo Ambiente”) di conferire i rifiuti solidi urbani nella discarica (privata) di Siculiana. Un’operazione (Agosto 2008) voluta dal governo regionale e che non ha registrato nessuna credibile presa di posizione da parte dei sindaci protempore dei sette comuni dell’ATO AG3. Stranamente (all’epoca) non c’è stata nessuna vibrata protesta, nessuna marcia a Palermo, nessun sindaco incatenato di fronte a Palazzo d’Orleans. Niente di niente, neanche una semplice manifestazione per le vie delle rispettive città. Si decretò così, nel quasi assoluto silenzio, la chiusura definitiva di una discarica pubblica che (stando alla relazione dei tecnici della “Dedalo”), con i dovuti accorgimenti, poteva ricevere rifiuti per almeno altri sei mesi. Una discarica che avrebbe potuto essere utilizzata ancora per svariati anni, alla semplicemente condizione che gli uffici regionali preposti si fossero presi la briga di rilasciare il “nulla osta” del progetto esecutivo per la costruzione della nuova quarta vasca. Queste cose le ho scritte e ripetute puntualmente dal primo giorno della forzata chiusura della discarica di Campobello, come ho, anche, più volte sollecitato forti azioni politiche e modelli gestionali in grado di mitigare l’ormai non più sopportabile balzello sui rifiuti. Sono anni che invito i rappresentanti istituzionali della nostra città a chiedere con forza che venga concesso il “nulla osta” regionale per permettere la costruzione della quarta vasca nella discarica comprensoriale di Campobello di Licata (consentendone la riapertura). Una richiesta assolutamente legittima e che poggia le sue solide basi sui ritardi e le inadempienze della Regione Siciliana nell’avviare il tanto osannato nuovo “Piano Regionale dei Rifiuti”. Piano che è stato il motivo della chiusura di molte discariche siciliane (tranne alcune, fra cui quella di Siculiana, che sembrava dovesse essere inesauribile), in quanto veniva previsto il raggiungimento, nel giro di pochi anni, di alte percentuali di raccolta differenziata, la realizzazione di un considerevole numero di impianti di compostaggio e la costruzione di alcuni piccoli inceneritori, per quella minima parte di rifiuto non altrimenti eliminabile. Buoni propositi, sicuramente, ma che sono rimasti sulla carta e che difficilmente potranno realizzarsi in tempi brevi. Ottime ragioni, quindi, per chiedere, nelle more che ritardi e confusione vengano dipanati, la riapertura di un congruo numero di discariche a gestione pubblica (per un tempo limitato alla reale attuazione del nuovo piano dei rifiuti), cosi da non dovere più parlare di emergenza rifiuti, e nel contempo, dimezzare l’attuale costo di conferimento in discarica, con notevole sgravio dell’imposta per i cittadini. Urge dunque non perdere tempo, chi ha il compito di rappresentanza istituzionale per intervenire si metta a lavoro, inizi subito una forte azione politica (coinvolgendo i comuni ex Dedalo Ambiente) per ottenere, nel più breve tempo possibile, tutti i visti necessari per la costruzione della quarta vasca e la conseguente disponibilità della discarica comprensoriale di Campobello di Licata.

Angelo Biondi