Pubblicità

10336649_10208941267913145_4201936537073167899_nUna proposta per aggredire il randagismo è stata presentata dal gruppo consiliare “Domaninrosa”. Ecco il documento.

Le sottoscritte consigliere comunali Violetta Callea, Antonietta Grillo e Laura Termini appartenenti al gruppo consiliare “Domaninrosa”: Premesso che: sul problema del randagismo, che oramai è diventato una vera e propria piaga sociale, oltre che un problema ecologico e sanitario, periodicamente è oramai diventato per noi obbligatorio e necessario pungolare l’Amministrazione Comunale affinchè adotti misure efficaci e risolutive rispetto anche ai disagi che esso crea alla popolazione tutta.
Rilevato che -due persone sono rimaste gravemente ferite in un incidente stradale sulla statale 115, fra Palma di Montechiaro e Licata, e che lo scontro e’ stato provocato da due cani randagi che sono rimasti uccisi;
-che abbiamo registrato recentemente episodi di uccisione di massa di una decina di cani e gatti, il che non fa che suscitare sdegno e ferire la sensibilità di tutti noi.
Considerato che -abbiamo proposto più volte all’Amministrazione Comunale tramite inviti informali, ma anche comunicati ed interrogazioni consiliari (l’ultima del 28 agosto 2015) di provvedere in maniera radicale e seria addirittura coinvolgendo anche le scuole affinchè si porti avanti anche un’ opera di sensibilizzazione e dissuasione dal meccanismo dell’abbandono degli animali;
-abbiamo chiesto di adottare misure più incisive su chi non microchippa i propri cani e di dotare la polizia municipale di attrezzature idonee e moderne;
-per quanto l’Amministrazione Comunale dica di essersi impegnata con provvedimenti sindacali e dirigenziali per arginare il fenomeno, è palese a tutti che di risultati, a fronte delle decine e decine di migliaia di euro spese, non se ne vedono, in quanto branchi di cani di grossa taglia continuano a presidiare indisturbati siti sensibili come scuole, chiese, lo stesso ospedale, strade ed interi quartieri, incutendo timore negli abitanti e privandoli della libertà di circolare serenamente e d’altra parte assistiamo a uno svolgimento del rapporto uomo animale che arriva all’uccisione delle povere bestiole.
Ritenuto che:
-il fenomeno del randagismo vada affrontato seriamente e non vogliamo sicuramente ritrovarci in prossimità della stagione estiva con dei provvedimenti che risultano dispendiosi e inefficaci, come la direttiva sindacale N. 62 del 13/07/2015, e successivo atto dirigenziale N. 567 del 21/07/2015, con cui è stato affidato in economia ai canili Arca di Noè di Racalbuto e Dog House di Leonforte un intervento straordinario di accalappiamento e custodia di cani randagi , per la modica cifra di 46.000 euro, il tutto per spedire temporaneamente , per soli due mesi, cani a centinaia di chilometri di distanza senza neanche la possibilità di controllare direttamente come vengano trattati nelle strutture che li accolgono.
-non vogliamo che si rincorra continuamente e costantemente l’emergenza alla luce dei casi di aggressioni, di messa in pericolo della vita umana, ma anche dei troppi episodi di soppressioni sommarie di animali da cittadini presumibilmente esasperati dal randagismo ;
– il problema va risolto a nostro avviso, intanto con un tavolo tecnico di persone competenti e capaci, senza improvvisazioni, senza cercare soluzioni rapide e contestualmente inefficaci, senza compromettere lo stato economico del nostro paese già assai in passivo rispetto alle risorse finanziarie, bensì mettendo nero su bianco proposte certe e risolutive che non siamo azioni tampone con inutile sperpero di denaro pubblico, ma che possano nell’arco di qualche anno arginare definitivamente il dilagante fenomeno del randagismo;
– l’attuale canile municipale da solo, nonostante gli sforzi dell’ssociazione Onlus che lo gestisce, non riesce a far fronte a tutte le emergenze e nonostante i numeri gli diano ragione, comunque i cani sembrano aumentare;
– da tempo diverse sono le associazioni di volontariato e di liberi cittadini che lavorano in silenzio e con grande impegno anche al fine di favorire le adozioni dei cani , cittadini, dotati di grande sensibilità, che hanno veramente a cuore la dignità degli animali e che gratuitamente e con spese totalmente a loro carico e con grande senso di abnegazione ogni giorno si prendono cura di decine e decine di cani che, da randagi, sono stati trasformati in un lento processo virtuoso, in cani di quartiere. Cosa vieta all’amministrazione comunale di dare un piccolo sostegno economico a queste associazioni, al fine di attenuare il fenomeno del randagismo anche attraverso la cura e la tutela certa degli animali e la possibilità di garantire adozioni per gli amanti degli animali dietro un versamento minimo da parte del comune per la sussistenza delle associazioni stesse? Sarebbe a nostro avviso una cosa fattibile, veloce ed importante e rappresenterebbe una forma di vera democrazia partecipata attraverso semplici proposte che vengono dalla città, dal volontariato, e che spesso incontrano una certa refrattarietà amministrativa;
-che una nostra modesta proposta sarebbe quella di incominciare a vedere anche oltre il naso ed iniziare a progettare un vero e proprio BIOPARCO, un progetto di ampio respiro, questo, che vedrebbe realizzare una struttura ricettiva sanitaria ma anche un ricovero idoneo alle esigenze del nostro territorio. Si potrebbe in tal modo creare un canile consortile, coinvolgendo anche i paesi limitrofi che fruiscono della forestale di monte Galluzzo, come Palma di Montechiaro; Campobello di Licata, Ravanusa, Camastra, Naro ecc….. Progettare un canile rifugio e sanitario consorziato con i comuni limitrofi permetterebbe anche di abbattere i costi di gestione e si potrebbero in questo modo ospitare centinaia di cani , con una forte visibilità degli stessi ai fini della loro adottabilità, in un habitat naturale che non li privi di dignità anzi riequilibri e ristabilisca il giusto rapporto tra uomo e animale.

Alla luce di ciò interrogano  il Sindaco e codesta Amministrazione: su quali iniziative ha portato avanti  al fine di ridurre al minimo il fenomeno del randagismo e soprattutto  azzerare e o almeno limitare i pericoli per l’incolumità pubblica determinati dalla presenza di un rilevante numero di cani randagi a Licata e soprattutto di cani morsicatori;

se non ritenga opportuno: – Convocare urgentemente una conferenza di servizi tra gli organi competenti alla salvaguardia ed alla sicurezza del territorio, al fine di potenziare  tutte le attività volte a garantire la  sicurezza dei cittadini e di quanti si trovano a soggiornare nella nostra città, ma anche la tutela degli stessi animali, adottando strategie che prevedano diverse misure e azioni complementari tra loro anche potenziando i servizi resi dagli uffici competenti, e prevedendo sanzioni più elevate per chi non registra i cani, per chi  non se ne prende cura e per chi li abbandona;

– organizzare fin da subito uno staff  tecnico della polizia municipale  che effettui un monitoraggio del territorio e maggiori controlli:

-portare avanti  progetti di sensibilizzazione e di dissuasione dal meccanismo dell’abbandono, specialmente ora che ci troviamo in prossimità della stagione estiva;

-assegnare alle libere associazioni di cittadini che ne facciano richiesta  delle aree ben definite di proprietà del Comune (distanti almeno 500 metri-un chilometro, dal centro abitato) e stanziare a favore  di queste un contributo minimo di sostegno in modo da garantire la attenuazione del problema del randagismo;

– studiare fin da subito una convenzione, come abbiamo anche altre volte suggerito, con Veterinari liberi professionisti, abbassando così i costi chirurgici e incentivando la sterilizzazione dei cani privati.

–  proporre un tavolo tecnico con gli enti preposti, Regione soprattutto e gli altri comuni vicini,  finalizzato all’ istituzione di  un Bioparco all’interno del Bosco Galluzzo.

Violetta Callea, Laura Termini, Mariantonietta Grillo