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incontro AspIl manager dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento Ficarra ha ricevuto una delegazione licatese composta dal primo cittadino Angelo Cambiano, dagli assessori Anna Triglia e Carmelo Sambito e dal presidente della Commissione Sanità, Pino Todaro per affrontare la questione legata al mantenimento del Punto nascite dell’ospedale San Giacomo d’Altopasso. Al vertice hanno preso parte pure il dottore Marcello Pira (primario di Ginecologia), il pediatra Donato Masaracchio e i funzionari dell’Asp Avenia e Lo Bosco. cco le dichiarazioni post incontro.

Cambiano: “Ottenuta la deroga alla chiusura, il punto nascite va potenziato – il commento del sindaco Angelo Cambiano all’uscita dal vertice – ci sono novanta giorni per adeguare e potenziare il reparto agli standard previsti dal ministero. Sono già partite le procedure per adeguare il punto nascite. Probabilmente dalla prossima settimana – l’anticipazione “incassata” dalla delegazione licatese – partiranno già i lavori di ristrutturazione alla sala parto. In questo arco temporale sono garantiti nel reparto i ricoveri straordinari/urgenti”.

Ficarra: “Dopo il provvedimento di deroga del Ministero – spiega il manager Ficarra al termine dell’incontro – abbiamo trasformato la chiusura in sospensione dell’attività per adeguare in novanta giorni il reparto ai requisiti strutturali e di personale. Entro questo tempo dovremmo fare tutti gli atti necessari. Allo scadere – l’annuncio del manager – si procederà alla riapertura del Punto nascite. La Ginecologia di Licata, voglio precisare che rimane aperta e garantirà tutto il percorso nascita alle pazienti ed è solo l’atto finale che non potrà essere fatto a Licata in questo periodo. Licata garantirà però le emergenze”.

Da quanto abbiamo avuto modo di apprendere, a breve inizierà da parte dell’Asp una sorta di “rastrellamento” del personale in servizio presso l’azienda che potrebbe essere utilizzato in reparto. Ginecologi cioè attualmente in servizio in altri reparti o in altri “dicasteri” dell’Asp il cui impiego potrebbe contribuire a rimpolpare l’organico attuale tallone d’Achille dell’unità operativa.