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La proclamazione dello stato di agitazione delle marinerie della Sicilia, con contestuale richiesta di incontro urgente al Presidente della regione è la riprova dell’assoluta inefficacia ed inconcludenza del governo Musumeci anche sui temi della marineria.

Infatti due delle tre rivendicazioni riguardano la non applicazione di norme regionali regolarmente approvate dal Parlamento una delle quali datata nel tempo. In particolare, le erogazioni delle indennità spettanti alle imprese di Pesca con riguardo all’immediato pagamento delle indennità COVID‐19 di cui alla misura 1.33 le cui graduatorie sono già pubblicate da tempo e la definizione dell’iter relativo al contributo “caro gasolio” di cui alla Legge di Bilancio 2022 per un importo di €uro 10 milioni.

La terza, rivendicazione ”l’avvio dell’applicazione dell’art. 32 dello Statuto della Regione Siciliana in favore delle attività produttive, tenuto conto che in Sicilia si raffina oltre il 40% dei prodotti petroliferi” riguarda l’assoluta incapacità di questi quattro anni e mezzo di governo Musumeci di aver saputo dimenticare l’applicazione dello statuto della regione siciliana.

Non vorremmo che ulteriori false speranze, ovvero avere condotto fino ad oggi l’applicazione di queste leggi a ridosso delle elezioni amministrative e regionali, sia finalizzato ad una strumentalizzazione dei bisogni e difficoltà di una categoria per altro portante dell’economia siciliana.

Nella qualità di Presidente della Commissione di indagine e monitoraggio delle leggi, attenderò l’esito dell’incontro, previsto per oggi, e qualora non si dovesse arrivare a nulla di concreto, entro il mese di giugno, in accordo con le associazione di categorie e ai rappresentanti delle marinerie nonché delle istituzioni locali, convocherò il governo regionale in commissione e se fosse necessario chiederò un apposita seduta dell’assemblea. Fatti e non parole.

Sono le parole del Presidente della commissione speciale di indagine e verifica delle leggi l’onorevole di “Prima l’Italia” Carmelo Pullara.