Pubblicità

di Gaetano Cellura La relazione d’inizio mandato 2023-2028 certifica ufficialmente quanto già si sapeva. Con un fondo cassa di 5milioni e 52mila euro al 30 giugno di quest’anno, il sindaco Angelo Balsamo ha di fronte una strada in salita. Mentre aspetta, tutta la città aspetta (non solo la sua classe politica) il pronunciamento dirimente della Corte dei Conti sul ventennale piano di riequilibrio finanziario elaborato dalla precedente amministrazione e ancora sotto le lenti d’ingrandimento, della Corte segnatamente ma anche di altri organismi di controllo.

Presto il comune di Licata conoscerà il proprio destino. Se perdurerà cioè nell’attuale pre-dissesto finanziario o se finirà in pieno dissesto come la situazione dei suoi conti pubblici lascia presagire.

Ci sono altri dati nella relazione del nuovo sindaco parimenti da non trascurare. Come il costo dei rifiuti per l’anno in corso – 253 euro pro capite – e uguale, credo, a quello del 2022. Frutto dell’evasione tributaria tollerata dalle precedenti amministrazioni. Evasione contro cui Angelo Balsamo ha deciso d’intervenire a tutela del pubblico interesse.

Neppure da trascurare è il declassamento del comune. Con 129 dipendenti rimasti precari e senza più dirigenti apicali. Le cui funzioni sono state assegnate, come aggiuntive, al nuovo segretario comunale, dottoressa Caterina Moricca. Che a Licata ha già ricoperto questa carica e a cui vanno i nostri auguri di buon lavoro.

Ѐ in gioco tanto nei prossimi mesi e anni. La capacità della nostra città di fare squadra e di misurarsi con i suoi problemi. Che non sono solo di natura finanziaria. Ma anche di crescita economica, culturale e civile. Angelo Balsamo si è fatto pedagogo del suo popolo nelle ultime settimane e dopo l’approvazione del regolamento di contrasto all’evasione della Tari, che ha diviso e contrapposto sia la città che la sua classe politica. Il sindaco ha parlato chiaro sull’utilità del tributo. Ha detto che pagare tutti per pagare meno e non gravare su chi si trova in regola con i versamenti è un fatto di giustizia sociale. Forse il sindaco avrebbe dovuto dirle prima queste cose, prima della votazione del nuovo regolamento, ma tant’è. Confronto o scontro sono scelte politiche.

I numeri della sua iniziale relazione vanno anche interpretati criticamente. Perché fotografano in qualche modo lo spirito del nostro tempo, la lenta decadenza di Licata almeno da quindici anni a questa parte. Ed è giunta l’ora, credo, non solo di necessari interventi radicali ma di aprire un processo al passato politico della città. Fare in modo che questo processo entri e sia sempre presente, come fabula docet, nel suo discorso pubblico.