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acqua_rubinetto_asciutto_web--400x300Intervento del Partito democratico dopo la seconda ordinanza di interdizione alla potabilità nel giro di 40 giorni.

E’ trascorso poco più di un mese dall’ultima ordinanza del sindaco con la quale si vietava l’uso potabile dell’acqua e di nuovo, nei giorni scorsi, è stata emanata un’altra ordinanza sindacale, la numero 55, che dispone l’inutilizzo dell’acqua in erogazione a fini potabili.

Circa un mese fa l’acqua risultava inquinata per mancanza di cloro e per la presenza batterica di coliformi fecali ed escherichia coli, il che denotava inequivocabilmente una grave e ingiustificabile contaminazione di origine fognaria che, evidentemente, trova solo in parte la spiegazione nella rottura della condotta fognaria che ha portato sostanza organica all’interno del serbatoio Sant’Angelo e ciò, evidentemente, perché la procedura di disinfezione dell’acqua non ha funzionato.

segretario PD licataAdesso le analisi hanno evidenziato, oltre alla presenza di “batteri coliformi” in entrata dal serbatoio Sant’Angelo, anche un eccesso di cloro per cui è stata distribuita acqua carica del classico odore di “candeggina”. L’uso indiscriminato di ipoclorito di sodio in quantitativi elevati, come noto, crea nell’acqua problemi di presenza eccessiva dei “Trialometani”. Vogliamo augurarci che il livello di questi contaminanti pericolosissimi per la salute umana (sono considerati cancerogeni e sospettati di creare danni al fegato ed ai reni ed al sistema nervoso centrale), sia mantenuta sotto stretto controllo da chi di competenza, al fine di evitare che l’inadeguatezza strumentale con cui il gestore cura la distribuzione idrica a Licata, abbia ripercussioni sulla salute dei cittadini.

Da questi due semplici eventi, appare evidente come il processo di disinfezione dell’acqua non funziona perfettamente e come la possibilità di prelevare campioni rappresentativi sia frutto di pura casualità, nonostante la periodicità degli esami dell’Asp.

Poichè non sempre il caso ci può aiutare però, non è detto che eventi anche più pericolosi di questo non riescano a passare inosservati come è altamente probabile effettuando campionamenti “istantanei”. Sarebbe necessario pertanto istituire punti di campionamento dotati di CAMPIONATORE AUTOMATICO. Questo, una volta tanto, consentirebbe di prelevare campioni veramente rappresentativi ed effettuare quindi analisi attendibili.

Sarebbe altresì auspicabile che il soggetto gestore installasse ai serbatoi degli strumenti di dosaggio e controllo adeguati che, al posto delle improbabili pompette dosatrici attualmente utilizzate, possano permettere di dosare lo sterilizzante in quantità sempre adeguate alle reali necessità dell’acqua sulla base di rilevazioni effettuate in remoto a valle dei serbatoi. Questo eviterebbe problemi di mancanza di sterilizzante, problemi di proliferazione batterica nell’acqua e problemi di sovra-dosaggio.

L’Amministrazione, oltre al passivo ruolo di emettere all’occorrenza la classica Ordinanza sindacale di non potabilità, sta esercitando il proprio ruolo di controllo sull’operato del soggetto gestore del servizio idrico? Sta proponendo soluzioni adeguate alla reale rimozione degli inconvenienti che continuano ad affliggere la popolazione licatese? Abbiamo sentito l’assessore Sambito parlare di problema strutturale ma sappiamo qual’è il problema e cosa occorre per risolverlo o pendiamo dalle labbra altrui?

Cosa sta facendo l’Amministrazione comunale per risalire alle cause reali dei gravi casi di contaminazione da batteri fecali dell’acqua di rete e/o dall’eccesso di cloro?

Il Sindaco, che pensa a dare concessioni per ulteriori villaggi turistici sul nostro territorio per incrementare il turismo, si rende conto che, nonostante i suoi proclami, a Licata abbiamo avuto un’estate disastrosa dal punto di vista del servizio idrico?

Ha saputo fare qualcosa questo Sindaco per prevenire e fare in modo che la prossima estate non si ripeta nuovamente il disastro di quest’anno, oppure anche qui dobbiamo sperare che il caso ci aiuti?

Il Segretario Cittadino – Massimo Ingiaimo