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È un pesante post di denuncia quello dell’archeologo licatese Fabio Amato contro il Parco Valle dei Templi.

Giugno 2019: sotto i riflettori di giornalisti e tv si insedia il nuovo consiglio di amministrazione del Parco Archeologico Valle dei Templi.
Una novità rispetto al passato: il Parco estende i propri confini oltre Agrigento e arriva a comprendere anche i siti archeologici di Licata. Tanti buoni propositi, tante belle parole, tante promesse, tante attese, ma zero valorizzazione per il nostro territorio.
Si dicevano scandalizzati da tanto abbandono perpetrato negli anni da parte della Soprintendenza di Agrigento nei confronti di Licata, le cui potenzialità sono innegabili e sotto gli occhi di tutti.
In tre anni nulla o quasi è stato fatto. Siamo riusciti a ripristinare solo la piccola casetta di legno che ospitava i custodi dello Stagnone Pontillo (che però é sempre chiuso al pubblico), abbiamo realizzato una staccionata (che non si capisce quanto sia costata), abbiamo svuotato tutte le sale del Castello (senza nessun progetto di riallestimento) e solo grazie all’impegno dei volontari del Gruppo Archeologico Finziade siamo riusciti ad organizzare un evento teatrale allo Stagnone Pontillo e una rivisitazione storica nell’area Archeologica di Monte Sant’Angelo.
Nel 2020 la Pandemia blocca tutto. Niente incassi alla Valle e niente investimenti per i siti “minori” ma solo per Agrigento.
Nel 2021 si riparte alla grande ma Licata, che 2019 era nelle grazie del direttore del Parco seconda solo ad Agrigento ed Eraclea Minoa, scivola agli ultimi posti. Adesso non viene più menzionata nei grandi discorsi preparati ad hoc per i consigli di amministrazione di casa Sanfilippo.
È come se qualche forza suprema abbia condizionato il direttore e lo abbia allontanato dalla nostra città.
Eppure non sono state tante e impossibili le mie proposte in consiglio. Per conoscenza ve le elenco, tanto si riesce a contarle nelle dita delle mani:
1) restauro degli intonaci dello Stagnone Pontillo (bocciata);
2) apertura al pubblico dello Stagnone pontillo (bocciata);
3) biglietto d’ingresso per museo archeologico, castel Sant’Angelo e Stagnone Pontillo (bocciata);
4) ampliamento museo del mare del Chiostro Sant’Angelo con i reperti subacquei custoditi nei magazzini del Museo Badia (bocciata);
5) protocolli d’intesa con università per promuovere attività di scavo archeologico nei siti demaniali (bocciata);
6) riportare a Licata il tesoretto di monete d’oro del periodo arabo normanno ritrovate in contrada Manca a Licata e custodite nel Museo Pietro Griffo di Agrigento (bocciata);
7) potenziamento del personale di custodia per i siti di Licata (bocciata).
8) eventi e degustazioni da organizzare al tramonto sulla terrazza del Castel Sant’Angelo (bocciata).

Da circa un anno non ho più rapporti con il Direttore del Parco e non per colpa mia, ma solo perché, per un motivo a me sconosciuto, lo stesso ha deciso di non rispondere più alle mie continue telefonate e ai miei messaggi che lo pregavano di fare qualcosa per Licata.
Per questo motivo da oggi sceglierò questo mezzo di comunicazione, che agli amministratori piace tanto, per portare alla loro attenzione tutto quello che non va sui siti di competenza del Parco Archeologico.
Inizio da una sciocchezza: la finestra della torre del Castello il cui vetro, rotto da almeno 10 anni, non è mai stato sostituito”.

Fabio Amato