Apprendiamo dalla stampa di ieri che l’Amministrazione comunale ha convocato per martedì un incontro con Gestore Unico, Ato Idrico, Asp, Assessorato regionale ed Autorità Nazionale per Energia Elettrica, Gas ed Acqua per affrontare i problemi che il nostro depuratore ha evidenziato da sempre. Orbene si da il caso che l’anno scorso ho partecipato ad incontri avente per oggetto lo stesso problema e rammento ancora lo stupore dei funzionari regionali che nulla sapevano delle vicissitudini del depuratore di Licata, perché mai evidenziate dall’Ato di Agrigento e a meno dell’Autorità nazionale, tutti negano che il nostro impianto abbia dei problemi funzionali. In ragione di ciò e dell’impossibilità di dialogare con gli stessi, malgrado vari tentativi e malgrado i vari esposti che negli anni si sono spediti alla Magistratura, si è arrivati a far partire tre lettere nel mese di marzo a firma del commissario Brandara, frutto del lavoro congiunto e dell’ impegno di Cittadinanzattiva, Megafono e PD e tecnici comunali: la prima all’Autorità Nazionale per energia elettrica, Gas ed Acqua per richiedere una sua ispezione (Audit) all’impianto in contraddittorio con un nostro tecnico di fiducia, che certifichi, attesti il mancato funzionamento. La seconda lettera all’Ato Idrico per richiedere di sospendere il canone di depurazione, di predisporre gli elenchi di tutti gli utenti che avrebbero dovuto percepire il rimborso dello stesso, per gli anni passati ed infine una terza per predisporre gli atti, secondo la legge 152/06, per la rescissione contrattuale tra ATO idrico e Gestore Unico. Noi pensiamo invece che per non perdere ulteriormente tempo e per non complicare ancora di più le cose, lasciando l’impianto libero di poter continuare ad inquinare, occorre sollecitare l’Autorità Nazionale ad effettuare l’audit, in contraddittorio con un tecnico di provata fiducia e riconosciuta professionalità e applicare e realizzare quanto da essa prescritto. Abbiamo provato a dialogare con Gestore Unico, Ato Idrico e per ultimo con l’Assessorato, ma ad oggi si è rivelata soltanto una perdita di tempo. Se l’Amministrazione comunale reputa tali iniziative frutto di opposizione politica e finge di ignorare le suddette lettere, lede gli interessi, la salute dei propri concittadini, perde tempo e sbaglia. Occorre sollecitare, invece, l’ispezione dell’Autorità Nazionale per riportare a condizione di normalità quell’impianto e ripristinare la legalità.
Calogero Scrimali – Consigliere comunale