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Continua la ripresa dell’export siciliano, interessato da una crescita significativa anche nel secondo trimestre del 2021.

A certificare il risultato che colloca l’Isola tra le regioni trainanti del commercio Made in Italy all’estero sono i dati riportati dall’Istat nel suo ultimo Rapporto, dove con un +26,2% ed un valore di quasi 7,3 miliardi di fatturato estero, l’export siciliano supera i quasi 5,8 miliardi dei primi nove mesi del 2020.

Secondo l’opinione degli esperti il settore trainante è stato ancora una volta quello dei prodotti petroliferi raffinati, tuttora interessato da un incremento del 38,4%, seguito dal comparto dei prodotti chimici con una crescita del 10%.

 

Un aggiornamento che conferma il quadro descritto negli ultimi anni dalle recensioni di settore, dove spesso sono state espressi opinioni positive sulle piccole e medie imprese locali che hanno saputo aprirsi alle opportunità offerte dai mercati esteri e valorizzare i comparti Made in Italy, apprezzati in tutto il mondo per qualità e innovazione.

 

L’incremento più vistoso è stato ottenuto nel comparto manifatturiero, uno dei settori trainanti dell’economia regionale secondo l’opinione di EGOInternational, azienda specializzata nell’internazionalizzazione d’impresa che da tempo evidenzia nelle recensioni del suo blog le potenzialità delle pmi e le prospettive da cogliere sui mercati esteri.

 

La compagnia di Rimini ha affermato nei suoi commenti come il Made in Sicilia sia da tempo sempre più apprezzato dai buyer internazionali: i dati riportati nelle recensioni di EGO International descrivono un trend positivo dell’export siciliano, da anni in continua crescita e sempre più confermato dal valore delle vendite sui principali mercati esteri.

EgoInternational, le opinioni sui mercati di sbocco dell’export siciliano

Per quanto riguarda i mercati di sbocco, secondo le opinioni di EGOInternational buona parte delle vendite dei prodotti siciliani negli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda il comparto agroalimentare, sono state destinate ai mercati europei, mentre di recente un incremento della domanda sembra provenire maggiormente da Germania, Francia, Spagna e Stati Uniti.

Se le opinioni di EGO International hanno confermato soprattutto Germania e Francia tra i principali mercati di sbocco delle merci italiane, secondo le recensioni dei dati più recenti la Sicilia sembra essere cresciuta del 19,5% nei Paesi dell’UE mentre in quelli extra UE mostra un notevole progresso con un +31,3%.

Performance che consentono alla Regione di arginare le difficoltà dell’economia interna grazie all’incremento delle vendite all’estero soprattutto dei prodotti in metallo, che fanno segnare un +68,8%, seguiti dai tessili con +58,4%. I computer crescono invece al ritmo del 13%, l’agroalimentare sembra stabilizzarsi su un +5,6%, mentre nell’automotive si evidenzia un incremento del 31,7%.

Dall’ultimo aggiornamento dei dati dello studio sull’economia in Sicilia condotto dalla Banca d’Italia si evince una crescita anche del prodotto interno lordo: nella recensione dei dati si parla infatti di un aumento del 7% e di un aumento del fatturato delle imprese sia nell’industria che nei servizi.

Un risultato che va oltre le aspettative della Regione Siciliana, che prevedeva per l’intero anno una crescita del 6,2%: il miglioramento conferma la vocazione internazionale delle pmi del territorio e colloca l’export della Sicilia tra i settori trainanti dell’economia del nostro Paese.