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demolizione pisciotto1“A seguito della diffida della Procura della Repubblica di Agrigento che, “stante l’inerzia del Comitato Regionale”, ha intimato il Comune di Licata alla firma di un protocollo d’intesa, sono state avviate le procedure per la demolizione di immobili abusivi acquisiti al patrimonio del Comune, ed, in data 21 Aprile 2016 sono iniziati gli interventi disposti con sentenze divenute irrevocabili.

In questi giorni il Comune di Licata con nota a firma del Dirigente, sta procedendo a notificare agli ex proprietari di immobili abusivi la comunicazione che a decorrere dal 19/09/2016, con l’ausilio della forza pubblica verrà data esecuzione ai previsti interventi.

Con nota del 2 Settembre per meglio esporre quanto nella stessa rappresentato ed al fine di affrontare la problematica che ad oggi coinvolge circa 250 immobili abusivi acquisiti al patrimonio comunale, destinati a incrementarsi notevolmente in considerazione di numerosi altri procedimenti in corso di definizione, ho chiesto un incontro urgente al Presidente dell’A.R.S. On. Giovanni Ardizzone e al Presidente della Regione Siciliana On. Rosario Crocetta, quali  massimi rappresentanti delle istituzioni Regionali. L’esigenza rappresentata è quella della creazione di un Coordinamento Regionale che valuti ed affronti ogni aspetto della questione che ha assunto particolari toni e enormi dimensioni perché mai affrontata negli anni con senso di responsabilità per trovare le giuste soluzioni. angelo cambianoBasti pensare che l’80% delle sentenze passate ingiudicato risale agli anni 90. La dimensione del problema è tale da non potere essere affrontato solo a livello locale da un Sindaco e da un Dirigente, i quali rimangono così troppo esposti a subire, come è successo, atti intimidatori, e che non hanno strumenti per legiferare. Non si ritiene possa essere affrontato solo a livello locale, anche per le note difficoltà economiche che stanno vivendo tutti i Comuni della Regione e che nel caso degli interventi di demolizione sono costretti ad anticipare le somme che saranno “poi” recuperati a danno degli ex proprietari. Per di più in un Comune, Licata, dove soltanto a fine Marzo si ha avuto contezza dello sforamento del Patto di Stabilità per l’esercizio 2015.

Non si può far finta di non sentire ciò che viene costantemente fatto rilevare e che riguarda la percezione che la moltitudine di interventi portati avanti dal Comune di Licata non siano eque nel contesto regionale e quindi vissute quasi come una ingiustizia, visto che in altre realtà comunali della regione non risultano analogamente attuate e, dove  eseguite, di certo, non con la stessa determinazione. Non si può, nemmeno, negare che tutta la comunità licatese per un invocato senso di giustizia attende delle risposte che io, da Sindaco, non riesco a dare e che sono costretto a girare doverosamente agli Organi dello Stato: ci sono famiglie che hanno avuto il diniego alla sanatoria della propria abitazione e che hanno visto, invece, sanare immobili costruiti successivamente alla loro casa, lungo la stessa fascia di inedificabilità, solo perché di proprietà (secondo quanto a gran voce accusano) di politici o ex amministratori del Comune di Licata. Le demolizioni si devono fare, il percorso di legalità iniziato non si può interrompere, ma non si può prescindere da doverosi chiarimenti che, sicuramente, contribuiranno all’accettazione di situazioni che, altrimenti, non troveranno accoglimento nell’opinione pubblica e che inciteranno tutti quei comportamenti che oggi pericolosamente si temono.

Il Sindaco di Licata è la “vittima” dell’epilogo di fatti e situazioni rimandati da decenni per i noti tempi della giustizia, ha perso la propria libertà, la sua persona è tutelata e la sua casa sorvegliata. Sono state invocate dimissioni, prese di posizioni a difesa della casa, qualsiasi indefinito intervento che serva a salvare le loro case. Ma, oggi, le vigenti Leggi non offrono ad un Sindaco nessuna soluzione che possa fermare le ruspe.

Io il mio impegno di Amministratore lo sto portando avanti, pur in presenza di seri problemi e le problematiche le voglio affrontare tutte, anche quelle non risolte da decenni, ma a condizione che le responsabilità siano condivise a livello regionale per trovare le giuste soluzioni che possano ridare dignità ad un territorio offeso da anni, e perché mai potrò ignorare il profondo senso di ingiustizia che aleggia nei miei concittadini, che continuerò a rappresentare in ogni situazione, anche quando non se ne ha percezione”.

Il sindaco Angelo Cambiano