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pozzi in fase di autorizzazioneRiceviamo e pubblichiamo la presa di posizione dei consiglieri comunali Giulio Castellino, Rosario Incardona, Letizia Pace, Antonino Volpe, Calogero Malluzzo e Orlando Dicembre in merito alle trivellazioni sul canale di Sicilia.

Il Presidente Crocetta e la sua Giunta perseverano nel loro nefasto cammino di distruzione della Sicilia.

La Regione con un protocollo d’intesa firmato nel giugno scorso autorizza:

  • lo sviluppo di giacimenti nel Canale di Sicilia, ossia le trivellazioni off-shore e on-shore;
  • saranno peraltro potenziati potenziamento della produzione on-shore in siti esistenti ;
  • la realizzazione di attività esplorativa.

Alla firma erano presenti Rosario Crocetta presidente della Regione Siciliana e Linda Vancheri assessore alle attività produttive con Pietro Cavanna Presidente Settore Idrocarburi Assomineraria; Renato Maroli Amministratore Delegato EniMed SpA; Giovanni Antonio Di Nardo Presidente di Edison Idrocarburi Sicilia Srl; Antonio Pica Amministratore Delegato di Irminio Srl.

Chiaramente il Popolo Siciliano non potrà affidare la difesa del territorio alla Regione visto che già si è “consegnata” alle multinazionali, le Province nefandamente commissariate (gestite da uomini di fiducia del Pres. Crocetta) ed annullate da questo Presidente e da una maggioranza supina ed incompetente non potranno difendere il territorio perché privi di guida politica, l’unica speranza rimasta sono i Comuni con i loro Sindaci ed il loro Consigli Comunali, ultimo lembo di democrazia rimasto.

Chi scrive ed i gruppi che rappresentiamo non hanno mai avuto posizioni preconcette su temi così importanti, bisogna semplicemente scegliere in maniera consapevole. In primis decidere una volta per tutte  se la Sicilia deve svilupparsi dal punto di vista Turistico o da Industriale altamente impattante e valutare sempre e comunque il rapporto costi/benefici per il Popolo Siciliano per ogni intervento.

Da quello che emerge dalla documentazione il ritorno economico ed occupazionale per la Sicilia è praticamente nulla, anzi si andrebbero a danneggiare settori vitali della nostra economia.

Come si evince dalla relazione di impatto ambientale presentata dall’ENI: “lo stretto di Sicilia è una delle aree pescose più produttive dell’intero Mediterraneo e, di conseguenza, le coste della Sicilia meridionale vantano una vocazione naturale per le attività legate all’industria della pesca. La flotta peschereccia siciliana rappresenta oggi circa il 25% di quella nazionale.

Gli strumenti più noti a tutti sono certamente le reti, che si dividono in diversi tipi a seconda del pesce pescato e delle zone di pesca, gli ami e le trappole. Tali dati permettono di evidenziare il ruolo di primo piano assunto dalla struttura peschereccia regionale sull’intera flotta nazionale, sia in termini di capacità di occupazione, sia di produzione ittica. La Provincia di Agrigento comprende le marinerie di Licata, Lampedusa, Porto Empedocle e Sciacca.”

Sempre dalla suddetta relazione: “Per quanto riguarda il turismo siciliano, nel 2012 sembra confermarsi l’andamento positivo osservato negli ultimi anni, anche se in rallentamento rispetto al 2011 (Fonte: Rapporto sulla situazione Economica della Regione Sicilia – anno 2012). I dati dell’Assessorato regionale al Turismo riferiti agli esercizi alberghieri ed extralberghieri evidenziano un incremento sia nei flussi degli arrivi turistici (2,8%) che nella numerosità delle presenze (2,1%) dovuti quasi esclusivamente alla componente extra nazionale.”

Dulcis in fundo: “Durante la prima fase di perforazione del foro pilota, per i primi 795 m di perforazione (fino a 1427 m di profondità a partire dalla quota del Piano Tavola Rotary, PTR, s.l.m), si opererà in modalità “riserless” ossia senza il recupero dei detriti prodotti e dei fanghi utilizzati durante l’avanzamento della perforazione. In questa fase si utilizzeranno esclusivamente fluidi a base acqua marina viscosizzati con materiali naturali (principalmente Guar Gum e bentonite) ed il detrito generato non e contaminato da nessun additivo chimico (cuscini viscosi, densità 1.06 kg/l, da 632 mt, profondità del fondale marino dal Piano Tavola Rotary, PTR, a 690 mt di perforazione e fluido a base di acqua con densità 1.42 kg/l, da 690 a 1427 mt, cfr. Cap. 3 Quadro di Riferimento Progettuale).

Anche la primissima fase di perforazione per i primi 795 m di perforazione, che comprende anche l’infissione del conductor pipe (da fondo mare, a profondità di 632 m dal PTR, alla profondità di 690 m, sempre da PTR), avverrò con rilascio di fluidi a fondo mare.”

Come si evince dalla relazione stessa dell’ENI i rischi sono notevoli,

pertanto le Trivellazione vanno bloccate perché sono certi i danni enormi che provocherebbe ed attualmente inesistenti i vantaggi.

Non si può non sottolineare che oggi più di ieri la visita del Presidente Crocetta, nel nostro Comune, assume la caratteristica della presa in giro.