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comunePrima la testata al sindaco Cambiano, ieri il tentativo di aggressione all’assessore Vecchio. Di mezzo, l’incendio alla casa di campagna del papà del sindaco. Senza tralasciare altri recenti episodi di violenza nei confronti del commissario della polizia di Licata e il fatto che il sindaco stesso vive sotto scorta da qualche settimana.

Anche se si tratta di fatti riconducibili a contesti diversi – l’indigenza da una parte e le demolizioni delle ville abusive dall’altra – non si può non vedere sulla città una nube d’insicurezza. E se a tutto questo aggiungiamo il clima politico generale, più di scontro che di confronto tra la giunta e l’opposizione, l’assenza di partiti e sindacati, ecco che l’insicurezza aumenta, il tessuto democratico si sfilaccia, la crisi sociale degenera in forme violente.

Francamente il compito di quanti oggi ricoprono cariche amministrative non è facile né invidiabile. Il lavoro manca, il welfare pure, Licata vive una crisi nera in tutti i suoi settori produttivi, i tagli del governo ai comuni, il premier lontano che continua a dipingere un’Italia irreale e il governatore Crocetta, che ha pure i suoi problemi di gestione economica, ma di cui comunque si sono perse le tracce, ammesso che qualcuno le abbia mai viste e seguite, sono una lunga serie di segnali poco incoraggianti. Non se ne esce da questa situazione, senza un cambio radicale di politiche e senza ridare autonomia finanziaria agli amministratori locali. I primi a dover fronteggiare le situazioni sociali più disperate e a dover dare risposte impossibili ai bisogni quotidiani dei cittadini. I primi nel mirino di una crisi ormai difficile da controllare.

In queste condizioni una politica locale responsabile mette da parte le proprie divisioni. Sceglie la via della collaborazione e del bene comune. Fa quadrato di fronte a una questione sociale, acuita dal liberismo e dal rigore finanziario di questi anni. Ritrova la via dell’interesse generale della città per affrontarne i problemi del lavoro e della povertà dei cittadini e nello stesso tempo per difenderne le istituzioni e i propri rappresentanti. Lo farà?

 Gaetano Cellura