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Guardia costieraUn’operazione condotta dal personale della Guardia Costiera di Licata coordinato dal Tenente di Vascello Luca Montenovi ha portato ad una denuncia penale, al sequestro di un mezzo e all’apposizione dei sigilli in un’area di circa duemila metri quadri a ridosso del depuratore comunale di Contrada Ripellino. Nel mirino è finita l’impresa generale di costruzioni che sta operando i lavori in città per conto di Girgenti Acque, gestore del servizio idrico integrato. La denuncia è scattata per abbandono di rifiuti e occupazione abusiva di suolo demaniale. L’area posta sotto sequestro (come detto circa duemila metri quadri) è quella sotto il ponte che funge da infrastruttura di collegamento tra il Corso Argentina e il quartiere Playa. Nel sito su cui sono stati apposti i sigilli, i militari del Circomare di via Libotti hanno catalogato diverse quantità di materiale di risulta da opere di escavazione, terriccio, asfalto e altri tipi di rifiuti riconducibili alle attività di lavorazione che l’impresa sta attualmente effettuando in giro per la città. Da una prima ricostruzione, ai militari sarebbe stato spiegato che il deposito del materiale in zona è solo momentaneo e che una volta ultimati i lavori sarebbe stato portato via per il successivo smaltimento. Gli inerti però – come ci hanno tenuto a sottolineare dalla Capitaneria di Porto – erano stati scaricati sul terreno malgrado l’assenza del rilascio di alcuna autorizzazione da parte della Guardia Costiera che, trattandosi di area demaniale, è l’autorità che ha la competenza in materia.