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Nuovo, vibrante confronto tra il sindaco Angelo Cambiano, la Presidenza del Consiglio comunale e i consiglieri di opposizione. Riportiamo i documenti di botta e risposta delle due parti.

Cambiano: In questi ultimi mesi ho puntato il dito contro quella politica che invece di trovare una soluzione vera e risolutiva al problema, ha usato “l’abusivismo edilizio” solo per scopi propagandistici ed elettorali. È proprio quello che si sta continuando a fare a Licata ed è quello che hanno fatto ieri sera i 17 Consiglieri Comunali di opposizione approvando un atto di indirizzo rivolto al Sindaco e finalizzato a chiedere al Prefetto di Agrigento di fermare le demolizioni nella nostra città. Oltre che un atto inutile, senza valore giuridico che rappresenta solo opportunismo politico, la cosa più grave è  che si stanno “usando” le demolizioni degli immobili abusivi per isolare il Sindaco e per esporlo ancora di più in presenza di una situazione già abbastanza pericolosa ed in un clima arroventato. Il messaggio che si sta facendo passare è “il Consiglio Comunale vuole fermare le demolizioni ed il Sindaco continua a demolire”. Non è così e niente risponderebbe meglio alla definizione di “sciacallaggio politico“, consumato alla faccia di chi ha già avuto demolito la propria abitazione e alla faccia di un Sindaco condannato al ruolo di demolitore solo perché si è trovato a fare il Sindaco nel momento in cui tutti i nodi di una vicenda lunga 30 anni sono venuti a galla, di un Sindaco che ha risposto ad una disposizione della Procura secondo quanto imposto dal ruolo che ricopre. Se con il Consiglio Comunale di ieri sera i Consiglieri Comunali volevano ulteriormente mettersi dalla parte dei “buoni”  e lasciare il Sindaco da solo tra i “cattivi“, dico a loro “bravi“.  Sono stati bravi a cogliere l’occasione propizia ad aggiungere ulteriore confusione, per continuare ad addossare le responsabilità che sono solo di quella politica che loro ben rappresentano e, nella confusione, di far dimenticare che per un anno sono stati silenti, hanno vissuto altrove, non sono intervenuti, non hanno rispettato il ruolo che imponeva loro di far fronte comune e di porsi dalla parte del Sindaco che rispettava la Legge. Bravi signori Consiglieri, l’unico dubbio ulteriore che mi assilla è capire se questo intervento che non è certo giustificato da una norma che ancora non c’è, e che per il fatto di non esserci non può produrre nessun effetto, possa nascondere un qualche interesse che è mancato da un anno a questa parte. Ma ancora più “bravo ” il Presidente del Consiglio Comunale per l’ennesimo comportamento che denota confusione sui ruoli e le competenze. Chiederò al Prefetto di intervenire presso il Ministero dell’Interno per segnalare quanto inappropriata sia nel ruolo che riveste. Io continuo a stare onestamente dalla parte dei miei concittadini, di coloro i quali hanno costruito abusivamente, di quelli che hanno avuto demolita l’abitazione perché nei miei interventi in Regione ho sempre pensato anche a loro, e a favore di una norma che finalmente possa fare chiarezza e regolamentare una situazione che a distanza di tanti anni è diventata complessa, ma non per questo non risolvibile.

La replica firmata da 19 consiglieri di opposizione.

E’ appena il caso di ricordare al caro Sindaco che nella normativa vigente le prerogative del Consiglio Comunale sono di “indirizzo” e “controllo” dell’attività dell’Amministrazione Comunale, cui invece spettano ‘i fatti’. Non si capisce perché il primo cittadino parli di ‘presa in giro’ e si lasci andare a dichiarazioni gravi e offensive, quando ci pare che eravamo insieme a lui riuniti al palazzo della Regione qualche giorno fa, sei per l’esattezza, quando al presidente del Consiglio e ai consiglieri comunali ci è stato suggerito dagli organi sovracomunali di adottare lo strumento dell’atto di indirizzo, in una seduta urgente di consiglio comunale, per poter arrivare ad una pur breve sospensione delle demolizioni in attesa del varo del Ddl dall’Ars, della moratoria e quant’altro utile a portare ad una modifica organica della normativa sulla riqualificazione dei territori siciliani costieri e nel contempo evitare danni irreparabili .
Le azioni concordate tra consiglieri comunali, Giunta Comunale (assessori La Giglia e Damanti) e Sindaco con gli onorevoli deputati, assessore regionale (collegato telefonicamente) e Presidente della Regione presenti, da mettere in campo, dovevano essere tre:
– il Sindaco si sarebbe subito impegnato ad interloquire col Prefetto informandolo della riunione tenutasi alla Presidenza della Regione e della ferma volontà politica regionale di portare avanti in tempi stretti un cambiamento normativo, affinché il Prefetto facesse le opportune valutazioni e prendesse provvedimenti consequenziali, anche immediati, tanto più che ci troviamo a ridosso dei festeggiamenti del Santo Patrono e sarebbe stato opportuno bloccare per qualche giorno ogni attività che potesse riscaldare gli animi e avvelenare un clima che dovrebbe essere sereno tanto più per la presenza di molti forestieri.
– il Sindaco si sarebbe interfacciato con l’Anci Sicilia al fine di sollecitare l’Ars e la Regione a velocizzare gli iter per portare a una modifica organica della materia e proporre eventualmente misure compensative per gli ex proprietari di immobili già abbattuti. Il sindaco, peraltro, nell’ultimo periodo, ha detto e chiaramente sostenuto di volere bloccare le demolizioni e chiesto lui stesso ai consiglieri comunali di fare intervenire i deputati di riferimento per trattare l’argomento e trovare soluzioni.
– il Consiglio Comunale tutto avrebbe deliberato in tempi strettissimi un atto di indirizzo affinché – per il tramite del Sindaco- chi ne avesse facoltà, disponesse la temporanea sospensione delle demolizioni per trenta giorni (ma solo per quelle su base esclusivamente amministrativa e non a Seguito di Procedimento penale), un ragionevole tempo, cioè, per permettere ai deputati di presentare un ordine del giorno e permettere all’Ars di discutere a maggio un disegno di legge che potrebbe cambiare la normativa in modo più aderente ai territori in una ottica di riqualificazione, nella considerazione dell’ eccessiva estensione del fenomeno abusivo sulle coste siciliane, oltre a considerare la possibilità di riduzione del vincolo paesaggistico a seconda delle geometria del territorio.
Ciò è stato fatto ieri sera 25 aprile, ma dai soli consiglieri di opposizione. I dieci consiglieri vicini al Sindaco non hanno neanche presenziato al fine di discutere e ottimizzare il documento per farlo diventare un deliberato dell’intero organo consiliare; abbiamo anche proposto – durante la sospensione di mezz’ora della seduta – di deliberarlo come atto congiunto di Consiglio -Giunta e Sindaco, insomma, come Amministrazione Comunale nella sua totalità – con tutta la forza politica che ne sarebbe conseguita-da inoltrare agli organi competenti sovracomunali, ma questa opzione, oltre alle altre proposte dall’opposizione, immotivatamente non ha trovato riscontro. La domanda, quindi, nasce spontanea: Cosa ci siamo andati a fare insieme alla Regione? Cosa c’entrano poi il Prefetto ed il Ministro dell’interno con il ruolo del Presidente del Consiglio? Abbiamo l’impressione che si stia perdendo il lume della ragione, perché, fino a prova contraria, siamo in una democrazia e in uno stato di diritto la storia ci ha insegnato cosa determinano le derive autoritarie e i fanatismi giustizialisti. Chi sta strumentalizzando, quindi la questione è solo il sindaco, che continua a ledere l’immagine e l’onorabilità delle tante brave persone che compongono il Consiglio comunale e preferisce dimenticare quanto sancito e concordato appena sei giorni fa in regione tra sindaco, consiglieri, deputati e presidente della regione al fine di trovare soluzioni al problema.

I gruppi politici di opposizione:
Licata in crescita: Russotto, Scrimali
Domani in rosa: Callea Violetta, Termini, Grillo;
Ama Licata: Munda, Bennici, Moscato Francesco;
Sicilia futura: Decaro, Moscato Giuseppe, Farruggio, Todaro;
Pd: Sica, Sciria
Gruppo misto: Triglia, Iacona
Avanti per Licata: Difranco, Terranova, Vincenti.