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Gil passato che non conoscoenerazioni a confronto nel progetto “Il passato che non conosco” organizzato dalla Fratenita di Misericordia di Palma di Montechiaro e giunto  alla seconda lezione.

Il progetto è finanziato dall’Università degli Studi di Palermo con un fondo alimentato da versamenti mensili dei dipendenti dell’università. L’iniziativa, cui stanno partecipando 18 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 15 anni, ha lo scopo di favorire l’incontro tra giovani e meno giovani, in modo che quest’ultimi abbiano la possibilità di raccontare episodi della loro vita, per dare uno spaccato della società palmese nei primi decenni dello scorso secolo e per facilitare la trasmissione di conoscenze, tradizioni e usanze. I giovani, invece, dovranno raccogliere ed archiviare questo straordinario patrimonio legato alla memoria di chi ha qualche anno in più. A trasmettere i propri ricordi sono stati invitati Candida Di Cataldo, Rosaria Marino, Giovanni Incardona, Gaetano Cottitto, Salvatore Costanzino, Calogero Rinollo, Vincenzo Clementi e Giuseppe Cacciatore, ovvero un gruppo di persone che, per i loro trascorsi ed il ruolo ricoperto nella società Palmese, sono in grado di raccontare ai ragazzi il passato della nostra comunità. Molto apprezzate le prime due lezioni sia per la capacità espositiva dei docenti che per l’originalità delle notizie fornite.

In particolare, sono state mostrate da Giuseppe Cacciatore delle foto degli abbeveratoi di Palma, spiegando che in origine servivano per dissetare gli animali. Salvatore Costanzino ha, invece, raccontato come anche allora avvenivano, nei pressi degli abbeveratoi, degli “incidenti stradali” ma tra muli, dovuti al fatto che gli animali assetati, non appena arrivavano nei pressi delle fontane, si mettevano a correre per raggiungere l’acqua, scontrandosi con i muli che trasportavano i contenitori dell’acqua, che spesso andavano in frantumi. Questa e tutte le altre storie che saranno raccontate saranno filmate, registrate e fotografate. Alla termine delle “lezioni” verrà prodotto un documento digitale che entrerà a far parte del patrimonio culturale di Palma.

Luigi Arcadipane