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carmelo pullaraPubblichiamo una nota del futuro candidato alle elezioni regionali, il dottor Carmelo Pullara.

L’antimafia di parole, l’antimafia della retorica: molti di quelli che l’hanno praticata sono finiti in questi giorni nella polvere. Dopo le parole, le manifestazioni e gli eventi sul tema, molti degli uomini che hanno creato la propria poltrona sull’epopea dell’antimafia sono caduti miseramente nelle briglie delle loro stesse parole, catturati in flagrante per aver commesso scorrettezze e reati gravissimi. In questi giorni ricorre l’anniversario della morte a Capaci del Giudice Falcone e della sua scorta. Uomini che hanno costruito l’antimafia sui fatti, sul lavoro quotidiano di rottura degli schemi e degli organigrammi dell’organizzazione mafiosa, di costruzione certosina e scientifica delle prove contro un fenomeno di cui le stesse istituzioni spesso, negavano l’esistenza, dichiarando anche pubblicamente che la mafia fosse una creazione sensazionalistica dei giornalisti. Voglio dedicare queste parole ad uomini grandi come loro, che hanno praticato la legge applicandola alla loro quotidianità, con la coerenza del proprio agire, con la regolarità delle procedure amministrative, legali e penali. Voglio ricordare il caso Antoci, Presidente del Parco dei Nebrodi, chiaro esempio di come “fare il proprio dovere” nel chiuso del proprio posto di lavoro, applicando eticamente una legge che prima che “governativa” dovrebbe essere morale e procedurale, è la vera antimafia, non quella “parolaia” che cade miseramente nella ghigliottina inesorabile della vera legge. Cinquemila presenze che testimoniano quanto valore abbia l’onestà per gli onesti.

Carmelo Pullara