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Se qualcuno ha notizie del governatore Crocetta ce le dia per favore. È a Palazzo d’Orleans o in vacanza? È impegnato in qualche riunione allargata del centrosinistra per discutere di primarie o si è rassegnato a correre da solo alle elezioni di novembre?

Ha ancora molti amici. Ebbene, qualcuno dei più intimi che sanno dove trovarlo gli ricordi che a Licata c’è un commissario da nominare e che il Comune è senza guida amministrativa da quando è stato sfiduciato il sindaco Cambiano. Dalla sera del 9 agosto.

Pensavamo che proprio il clamore mediatico seguito alla sfiducia ne affrettasse la nomina. Invece sono passati quasi dieci giorni ed è come se non ci fossero più burocrati in giro da spedire a Licata. Dove intanto, in pieno agosto, i cassonetti dell’immondizia traboccano e si vive una situazione di paralisi amministrativa e politica inaccettabile.

Un governatore attento avrebbe dovuto prevedere conseguenze di questo tipo sin dal giorno della discussione della mozione di sfiducia in consiglio comunale. E dunque correre ai ripari. Non si può lasciare una città senza governo per tutto questo tempo. Ma forse anche questo è uno dei segnali chiari del fallimento del “modello Crocetta” per la Sicilia. E delle macerie che lascia.

Stiamo assistendo in questi giorni al vecchio scambio d’accuse tra il Comune e la Dedalo. Al rimbalzo delle responsabilità per la rallentata raccolta dei rifiuti. Dovuta a delle somme arretrate che il Comune dice di aver versato e la Dedalo di vantare. Di mezzo ci vanno i cittadini, il cui solo torto è quello di pagare la tassa per la spazzatura. La presenza del sindaco o di un commissario avrebbe aiutato a fare chiarezza e affrettato la soluzione del problema dei rifiuti nel bel mezzo dell’estate. Quando ne avremmo fatto volentieri a meno.

Chi è vicino politicamente al Governatore lo rintracci e gli ricordi che Licata esiste.

(g.c.)