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“Mancano ormai pochi mesi alla fine dell’anno scolastico e soltanto adesso il sindaco e l’assessore ai servizi sociali del Comune di Licata annunciano la ripresa dei servizi di assistenza scolastica per i minori disabili che frequentano gli istituti fino al primo grado di istruzione . Un ritardo inspiegabile. Il servizio andava programmato per tempo e partire ad inizio di anno scolastico evitando così i tanti disagi e disservizi che hanno dovuto subire in questi mesi i bambini e le loro famiglie”
Sono le parole del deputato regionale Carmelo Pullara vice presidente commissione Sanità all’Ars.
“Lo dico da mesi-dichiara Pullara – e più volte sono intervenuto sull’argomento sollecitando il sindaco ad avviare sin dall’inizio il servizio di assistenza scolastica ai disabili nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, servizio che era stato sospeso in alcuni comuni, compreso Licata, per mancanza di fondi da parte degli stessi. Tutto ciò è ricaduto negativamente sulle categorie più deboli cioè i bambini disabili che oggi stanno vivendo un disagio maggiore considerate le difficoltà dovute all’emergenza Coronavirus. Va da sé che il servizio deve essere garantito perché è importante e serve ad assicurare non solo un diritto fondamentale a favore dei più deboli, ma anche a tutelare i lavoratori impegnati in queste attività dando serenità ai rispettivi nuclei familiari. Interrompere il servizio ha costituito un grande problema per tutti questi lavoratori che si sono ritrovati senza lavoro. Ebbene che senso ha , mi chiedo – annunciare con enfasi la ripresa del servizio soltanto adesso a pochi mesi dalla fine dell’anno scolastico? Il servizio andava programmato per tempo ed essere avviato da subito. Un ritardo colpevole, incomprensibile e inaccettabile se si considera che i soldi erano stanziati da mesi e quindi già disponibili.
Garantire -conclude Pullara- i servizi socio assistenziali rientra tra i compiti degli enti locali quindi del Comune. Laboratori, intere famiglie e bambini -conclude Pullara- presi in giro per giochi di palazzo ed interessi politici.”